Italianieuropei 2/2013
Italianieuropei 2/2013

Pensare e costruire l'Italia


Chi si troverà a governare nei prossimi cinque anni avrà di fronte a sé il compito immane di ricostruire dalle fondamenta la vita politica di questo paese e riannodare i fili del suo tessuto economico e sociale. L’eredità più grande che la fase storica che si sta chiudendo ci lascia è proprio l’incertezza sul futuro, la mancanza di risposte credibili ai tanti problemi che questo paese già aveva e che la crisi ha acuito. Sono risposte che solo la politica può dare.

In questi anni non abbiamo mai smesso di interrogarci su come stava cambiando, sovente in peggio, il profilo interno e internazionale dell’Italia; di raccontare i suoi problemi e le tante facce della sua crisi. Abbiamo provato ad analizzare nel dettaglio ogni questione, affrontandola dai più diversi (spesso distanti) punti di vista, convinti che la diversità e la molteplicità delle proposte in campo fossero un arricchimento per chi avrebbe usato queste riflessioni per farsi una sua idea di come risolvere i problemi. È un patrimonio di analisi e proposte che riteniamo prezioso e che, ora più che mai, pensiamo possa essere utile nel tentativo di disegnare un futuro migliore per il paese.

il Sommario

l' Editoriale

Pensare e costruire l'Italia

L’imminente appuntamento elettorale apre una pagina nuova della storia d’Italia. Chi si troverà a governare nei prossimi cinque anni avrà di fronte a sé il compito immane di ricostruire dalle fondamenta la vita politica di questo paese e riannodare i fili del suo tessuto economico e sociale.

gli Articoli

Per un svolta politica e culturale

Una stagione politica nuova in Italia e in Europa

of Massimo D'Alema

Siamo alla vigilia di un voto che, con ogni probabilità, porrà fine a una intera fase della vita politica italiana ed europea. Al Partito Democratico guidato da Bersani il difficile compito di condurre il paese sulla strada della ricostruzione democratica, della ripresa economica, della lotta all’ingiustizia e alle disuguaglianze, fuori dal pantano del berlusconismo e verso una nuova stagione politica di segno progressista ed europeista.


Per una svolta politica e culturale

La sinistra e il lavoro

of Alfredo Reichlin

In questi anni abbiamo assistito non solo alla controffensiva padronale contro i diritti dei lavoratori e la dignità del lavoro, ma alla rottura del compromesso fra capitalismo e democrazia su cui si era fondato il progresso economico e civile del paese. Oggi il conflitto nel mondo del lavoro non riguarda più l’antagonismo tra impresa e operai, ma l’insieme del sistema della produzione, oggetto di una forma nuova di sfruttamento che logora il legame sociale e le basi della vita democratica. Può un partito come il PD pensare che non sia più necessario fare del lavoro la base della lotta per il progresso?


Per una svolta politica e culturale

La politica come problema

of Mario Tronti

Da tempo governo e opposizioni sono alla ricerca di possibili soluzioni per arginare e superare la crisi economica; tuttavia, non sembrano cogliere l’occasione di cambiamento che essa porta con sé. È una crisi anzitutto strutturale, che impone di guardare oltre l’emergenza e tornare a fare politica.

 

Per una svolta politica e culturale

La rinascita della poltica

of Nadia Urbinati

La crisi della politica nel nostro paese è crisi dei partiti politici. In primo luogo, di quelli che si collocano nella parte ideologica di centrosinistra e rappresentano le idealità democratiche in un senso che è comune a tutti i paesi a democrazia consolidata. È necessario tenere insieme ragioni nazionali e sovrannazionali, poiché la crisi attuale di progettualità politica è l’esito di una costellazione di fattori che sono difficilmente disaggregabili. Se in Italia la crisi della politica democratica è così pronunciata è perché alla crisi di progettualità è corrisposta anche una crisi strutturale e organizzativa, ovvero la scomparsa fisica dei partiti tradizionali della sinistra.


Per una svolta politica e culturale

Il liberismo e l'illusione della crescita infinita

of Roberto Artoni

Secondo la visione economica liberista, l’assenza di vincoli all’azione individuale in un contesto di piena concorrenza può consentire il prodursi di una crescita pressoché infinita. In questo quadro, in cui gli assetti distributivi e produttivi migliori dovrebbero prodursi spontaneamente, nessuna funzione positiva viene attribuita all’intervento politico, alla sua azione redistributiva, al suo tentativo di realizzare forme di coesione sociale, elemento imprescindibile di ogni società sviluppata.

Per una svolta politica e culturale

Il doppio fallimento della politica e del mercato

of Francesco Silva

In un’Europa in cui le leggi di mercato dominano l’economia, e quindi la politica, la recente crisi economica ha avuto l’effetto di destabilizzare la già fragile Unione. Per questo le istituzioni devono ritrovare la capacità di definire progetti e interventi che orientino l’economia: spetta alla politica essere lungimirante.


Voglia di cambiamento

Ma è proprio vero che i cittadini odiano la politica?

of Alfio Mastropaolo

Quella della disaffezione generalizzata nei confronti della politica è una leggenda di successo, che trova solo conferme contraddittorie
nelle evidenze empiriche. Figlia di una concezione della democrazia come mercato, in cui gli elettori giudicano il prodotto più conveniente, tale leggenda anzitutto contrasta con la scarsa attenzione che i cittadini mediamente dedicano alla politica. Sedotta dalla spettacolarità dei media, la politica odierna ha inoltre cessato di promuovere il coinvolgimento dei cittadini. Infine, non solo i media fanno spettacolo delle difficoltà della politica, ma la politica stessa le esalta, rinunciando tra l’altro a prospettare uno stato diverso e migliore del mondo. Come stupirsi se pure i cittadini ripetono la leggenda della loro disaffezione?


Voglia di cambiamento

Il futuro dei giovani: diritto oltre alla crisi e poi svoltare a sinistra

of Alessandro Rosina

Oggi più che mai l’Italia deve puntare sulle nuove generazioni, vera risorsa strategica per la crescita. Nessun cambiamento è realizzabile senza il loro contributo, e del resto le cronache recenti ne testimoniano il ritrovato desiderio di partecipazione. Il paese ha bisogno di politiche coraggiose e obiettivi misurabili, perché le radici del futuro stanno nel presente.

 

Voglia di cambiamento

Il populismo, la democrazia e il femminile addomesticato

of Olivia Guaraldo

Nella società dello spettacolo il corpo delle donne è merce di scambio ed elemento rassicurante per l’identità maschile. Con la complicità del mondo femminile, il “populismo mediatico” degli ultimi vent’anni ha intrappolato la donna nel suo atavico ruolo di oggetto di piacere. È lecito allora chiedersi: come mai la lunga storia di lotte e di consapevolezza è stata cancellata nello spazio di uno spot?


Le politiche. L'Europa

Le risorse della politica costituente

of Giuseppe Vacca

La crisi finanziaria ed economica che stiamo vivendo segna l’inizio di un’epoca nuova della storia del mondo in cui l’azione politica assume, a ogni livello, una dimensione costituente. In ambito europeo si impone quindi la necessità di una nuova fase costituente che segni il superamento dell’Unione come emersa dal Trattato di Maastricht e il rilancio di un processo di integrazione basato sulla collaborazione fra le diverse famiglie politiche europee.


Le politiche. L'Europa

Due scenari per l'area euro

of Paolo Guerrieri

Nella seconda metà del 2012 si sono verificati alcuni eventi estremamente positivi per le sorti dell’euro e sono state prese, a livello comunitario, decisioni molto importanti per la tenuta della moneta europea. Tuttavia, rimane il rischio che il perdurare della politica di rigore, non controbilanciata da adeguate politiche per il rilancio della crescita in Europa, vanifichi quanto fatto. Il giusto mix di rigore, liquidità e crescita, accompagnato da un processo di reale integrazione economica e politica, costituisce la più efficace via d’uscita dalla crisi.

 

Le politiche. L'Europa

Europa: due legittimazioni in contrasto

of Biagio De Giovanni

La crisi ha rimesso in discussione gli equilibri che sin dagli anni Cinquanta avevano consentito il parallelo consolidarsi, sulle macerie della seconda guerra mondiale, degli Stati sociali democratici e del processo di integrazione economica del continente europeo. C’è ora il rischio che si apra un varco incolmabile fra il tessuto delle democrazie nazionali e il sistema frutto del progetto comunitario. Alle forze politiche sta il compito di impedire che questa frattura diventi insanabile ripartendo dall’Europa che c’è, e che è ancora tanta.

Le politiche. La crescita

Una crisi lunga trent'anni: vecchi problemi e nuovi modelli di sviluppo

of Silvano Andriani

Da circa quindici anni prima della crisi l’economia italiana è in una situazione di semistagnazione. L’origine di buona parte dei suoi
problemi risale agli anni Ottanta: sistema politico in eterna transizione, debito pubblico doppio rispetto alla media europea, collasso del sistema delle grandi imprese. I governi della seconda Repubblica non hanno saputo garantire alcun rilancio: particolarmente negative sono state le strategie seguite per le privatizzazioni e la flessibilizzazione del mercato del lavoro. Per assicurare la ripresa è necessario un diverso modello di sviluppo trainato dagli investimenti e fondato su un nuovo sistema di valori e di incentivi.

 

Le politiche. La crescita

Una nuova politica industriale per l'Italia

of Gianfranco Viesti

Nell’ultimo decennio le produzioni italiane si sono trovate in significativa difficoltà nel nuovo scenario internazionale; il nostro tradizionale modello di specializzazione può essere migliorato: è tempo di discutere obiettivi, strumenti e caratteristiche di una nuova politica industriale.

Le politiche. La crescita

Infrastrutture: come ridisegnare la collettività

of Patrizio Bianchi

Discutere di infrastrutture significa porre al centro dell’attenzione i beni della collettività, veicolo di cittadinanza e di modernizzazione
di un paese. Solo un ritorno alla concretezza e all’economia reale potrà aiutarci a superare la crisi e a trovare stabilità nel nuovo mondo globale; solo un’opera di “ricostruzione” e “integrazione” potrà avviarci verso un cammino di crescita.


Le politiche. La crescita

Una politica energetica per l'Italia

of Henri Baguenier

Con il netto rifiuto del nucleare da parte degli italiani, al governo resta l’obbligo di fissare obiettivi a lungo termine di politica energetica, guardando alle energie rinnovabili e alla competitività economica. Non sarà un compito facile, ma rimandare il problema significa mantenere l’Italia in uno stato di totale dipendenza energetica dall’estero.


Le politiche. Il mezzogiorno

Crescita del Mezzogiorno, crescita per l'Italia

of Guido Pellegrini

L’economia italiana è ferma da almeno un ventennio: non crescono le Regioni del Sud, ma nemmeno quelle del Centro-Nord. La storia insegna che solo investendo in politiche a favore del Mezzogiorno il paese può invertire il trend negativo degli ultimi anni; il Sud, infatti, dispone della maggior parte delle risorse necessarie a far ripartire lo sviluppo e può essere il motore della nuova crescita italiana.


Le politiche. Il mezzogiorno

Sull'indifferenza dei meridionali alla pubblica inefficienza

of Onofrio Romano

Le inefficienze e le deficienze dei sistemi infrastrutturali e dei servizi pubblici nel Sud d’Italia sono spesso, in ultima istanza, attribuite a un deficit civico da cui i cittadini meridionali sarebbero antropologicamente affetti. La spiegazione di tali carenze andrebbe invece cercata nel ruolo di supporto al Nord che le Regioni meridionali hanno giocato per decenni, in cambio di prebende e assistenzialismo. Un equilibrio che le recenti trasformazioni socioeconomiche hanno profondamente intaccato. Ma ora che ci si prepara ad affrontare le sfide del mercato globale, la produzione di ricchezza sembra intraprendere logiche differenti dalla libera competizione. Una nuova beffa per il Sud?

Le politiche. Il lavoro

La crisi intacca la dignità del lavoro

of Aris Accornero

Con la crisi economica, la già difficile condizione dei lavoratori è peggiorata sensibilmente; precariato e salari ridotti stanno diventando la norma, a discapito della dignità dell’individuo, sempre più timoroso di perdere il proprio impiego. Eppure, se si guarda all’Europa ci si accorge che tutto ciò non costituisce una regola; frammentazione dei contratti e squilibri di potere non sono necessari alla crescita delle imprese.


Le politiche. Il lavoro

Il tempo del lavoro

of Fabrizio Pirro

A partire dalla Rivoluzione industriale il concetto di lavoro è cambiato, lentamente e inesorabilmente; oggi, con la facilità di reperimento fornita da cellulari e computer, il tempo del lavoro si è dilatato tanto da non essere più distinguibile, e quindi nemmeno tutelabile e tutelante. Lavorare è sì una necessità, ma deve diventare prima di tutto un diritto praticato.


Le politiche. La cultura

La forza della cultura

of Italianieuropei

«Con la cultura non si mangia» pare abbia affermato il ministro Tremonti qualche tempo fa per giustificare gli ulteriori tagli apportati alla voce di spesa per il settore, tradendo così l’idea, evidentemente condivisa da molti suoi colleghi di governo, che le somme spese nella promozione della cultura non producano effetti benefici materiali ma rappresentino solo una voce di costi.


Le politiche. La cultura

L'Italia e la cultura

of Giuliano Amato

Il patrimonio culturale che l’Italia possiede va ben oltre l’immenso tesoro di opere d’arte presenti sul nostro territorio. Di esso fanno parte anche tutti i prodotti della capacità di tanti professionisti e artigiani di fare le cose belle che piacciono al mondo e di cui nessun nuovo ciclo tecnologico può cancellare la riconoscibile qualità italiana. Dalla tutela e valorizzazione di questo patrimonio culturale inteso nel suo senso più ampio possono venire non solo un considerevole contributo alla crescita economica del paese, ma anche un vero e proprio nuovo Rinascimento italiano.

 

Le politiche. La cultura

Surfing the tsunami, la diffusione della cultura di massa

of Guido Martinotti

Lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha avuto effetti anche dal punto di vista sociologico, grazie alla creazione di un modo di comunicare e di un concetto di informazione totalmente inediti. Il risultato è stata la nascita di una nuova cultura di massa dai contorni ancora indefiniti ma ricca di interessanti spunti di analisi e riflessione.


Le politiche. La cultura

Le reazioni sociali alla crisi cognitiva

of Carlo Donolo

Quali sono le ragioni delle proteste giovanili, e specialmente di quelle della forza lavoro scolarizzata e precarizzata? Esse affondano le radici nella crisi cognitiva che è la chiave per comprendere la sindrome del declino italiano ed europeo. Difficile farsi ascoltare e trovare ascolto in una situazione bloccata tra bassa crescita e alto debito pubblico.


Le politiche. La cultura

Concreta, forte e autorevole: una scuola a misura di presente

of Giulio Ferroni

Di fronte all’impatto della crisi attuale, le generazioni future saranno chiamate a un compito di radicale correzione del modello di sviluppo seguito negli ultimi decenni. Una scuola davvero autorevole, pertanto, dovrebbe partecipare alla formazione di una nuova dimensione morale e fornire alle giovani generazioni gli strumenti per confrontarsi con le difficoltà e la complessità del presente.


Le politiche. La cultura

Scuola e democrazia: un nesso da reinventare

of Graziella Priulla

Esiste uno spread che non riguarda la finanza, bensì lo stato culturale dei giovani italiani. Cresciuti in una società consumistica che ha scelto di non investire sull’istruzione, hanno perso il senso dell’utilità di un bagaglio culturale personale, costretti in una scuola minata dalle continue ristrutturazioni interne. Se lo smarrimento della scuola è sintomo dello smarrimento del paese, combattere l’impoverimento intellettuale non può essere questione esclusiva degli addetti ai lavori, ma deve interessare tutti.


Le politiche. I diritti

L'importanza dei beni comuni

of Stefano Rodotà

Il dibattito sui beni comuni innescato dai referendum del 2011 ci obbliga a riflettere sulla necessità di superare schemi economici ormai obsoleti, fra cui il tradizionale binomio proprietà pubblica/proprietà privata. Parlare di beni comuni, oggi, significa includere nella riflessione anche l’accesso alla conoscenza, ai diritti, alla democrazia, agire nell’interesse delle generazioni future e svincolarsi dalle logiche del mercato e del profitto.


Le politiche. I diritti

Seconde generazioni tra aspirazione alla modernità e reazione identitaria

of Renzo Guolo

La mancanza di efficaci politiche di integrazione culturale e la retorica xenofoba del discorso pubblico alimentano reazioni antagoniste
nei giovani immigrati di seconda generazione, ostacolando la coesione sociale. Solo inclusione e cittadinizzazione possono evitare che simili sentimenti collettivi sfocino in conflittualità aperta.


Le politiche. I diritti

Evasione fiscale e lotta all'evasione in Italia

of Vincenzo Visco

L’evasione fiscale non è un fenomeno ineluttabile: si può combattere e contenere anche in Italia, a patto di non nascondersi dietro l’alibi delle peculiarità del nostro sistema economico-sociale e affrontare con decisione quello che, invece, è un problema essenzialmente politico e un elemento fondamentale del processo di modernizzazione e riorganizzazione del sistema produttivo del paese. Per farlo sono però necessari sia il convinto accordo bipartisan tra le forze politiche sia quello all’interno dei singoli partiti.


Le politiche. I diritti

Il contrasto dalla corruzione

of Roberto Garofoli

La legge anticorruzione recentemente approvata, se certo non può dirsi risolutiva per la lotta al fenomeno, rappresenta un passo in avanti rispetto alle inerzie e ai gravi ritardi del passato. Essa dà il via a un’azione di contrasto che spetta al nuovo governo, sin dai prossimi mesi, proseguire e rafforzare, superando le criticità già emerse con riguardo a talune misure introdotte, nonché promuovendo ulteriori interventi volti ad assicurare una maggiore effettività del contrasto del fenomeno: misure riguardanti il fronte della prevenzione, della repressione e della diffusa e capillare affermazione della cultura della legalità.

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