Luciano Bardi

Luciano Bardi

insegna Scienza politica all’Università di Pisa ed è co-direttore dell’Osservatorio sui partiti politici e la rappresentanza dell’Istituto universitario europeo di Firenze

Chi sceglierà il presidente della Commissione?

L’obiettivo della politicizzazione della candidatura alla presidenza della Commissione europea è forse stato mancato per la legislatura che sta per cominciare, a causa di risultati elettorali che non permettono di individuare un vincitore netto. Tuttavia non è ancora persa l’occasione per una sua parlamentarizzazione: spetterà agli europartiti cercare di giocare un ruolo determinante, facendosi interpreti della scelta fatta dagli elettori europei.

Gli europartiti e la designazione del presidente della Commissione

Le prossime elezioni europee, le prime a tenersi dopo lo scoppio del­la crisi economica internazionale, rischiano di essere un referendum contro l’Europa a causa del dilagante euroscetticismo, sia di quello tradizionale sia di quello cosiddetto “selettivo”, rivolto non tanto con­tro le istituzioni sovranazionali quanto contro gli altri Stati membri. Eppure, proprio questa minaccia euroscettica potrebbe contribuire ad accelerare la ricerca degli strumenti atti a porre rimedio al deficit de­mocratico dell’Unione. In questo contesto, l’indicazione del candidato alla presidenza della Commissione europea da parte di ogni europar­tito potrebbe avere un impatto significativo sul processo di politiciz­zazione del sistema partitico europeo, della dialettica parlamentare e dei rapporti fra Commissione e Parlamento. Gli effetti di questa innovazione dipenderanno però in larga parte dall’esito elettorale e si mostreranno probabilmente solo nel lungo periodo.

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