Quale forma partito può rispondere alle nuove istanze nell’era della progressiva disintermediazione? Può farlo solo un soggetto che sappia riconoscere la crisi dei partiti in tutta la sua problematicità e adeguarsi ai mutamenti sociali, senza negarli; che accetti di non essere più l’unica forma di partecipazione politica e che sappia, in ragione di ciò, aprirsi a chiunque voglia contribuire a renderlo strumento efficace per la determinazione della politica nazionale. Non un partito debole, ma un partito che, forte della sua capacità di essere comunità disponibile a diverse e flessibili dimensioni di coinvolgimento, con un progetto condiviso e partecipato, interpretato da una leadership democraticamente legittimata, sappia proporre politiche per il paese, nell’interesse di tutti.