Italianieuropei 3/2010
Italianieuropei 3/2010

Agenda

Un'Europa cristiana?

Focus

Banche

In questo numero

“L’errore di chi crede che l’esperienza religiosa sia un fatto residuale nella modernità comporta spesso, in chi lo ha commesso, l’idea sbagliata che le religioni contino per ciò che fanno (di progressista o di conservatore) e non per ciò che sono”. Per non indugiare anche noi nell’errore abbiamo voluto interrogarci su cosa sia il cristianesimo oggi, sul senso del coinvolgimento della Chiesa e dei cattolici nella costruzione della convivenza civile e nella vita politica nel nostro paese e in Europa, su quale sia la visione dell’uomo sottesa alla più recente evoluzione della dottrina sociale della Chiesa, sull’influenza che la Chiesa conserva in una società secolarizzata quale quella europea di oggi.

il Sommario

l' Editoriale

Un'Europa cristiana?

L'errore di chi crede che l’esperienza religiosa sia un fatto residuale nella modernità comporta spesso, in chi lo ha commesso, l’idea sbagliata che le religioni contino per ciò che fanno (di progressista o di conservatore) e non per ciò che sono. In questo l’Italia patisce la mancanza di una teologia universitaria, cancellata dai curricula da un clericalismo che voleva che tutta la formazione dei preti si svolgesse in seminario e dall’anticlericalismo di chi intendeva escludere quella disciplina dalle materie di insegnamento degli atenei.

gli Articoli

Agenda. Un'Europa cristiana?

«La più grande rivoluzione». Cristianesimo e Europa

of Carlo Ossola

Nel Novecento ci furono generazioni di intellettuali che dal­la storicità di un pensiero laico videro nel cristianesimo una risorsa dell’Europa. Perché oggi quella lezione sembra co­sì remota? Perché il cristianesimo è “imbarazzante” nelle molteplici radici d’Europa ed essa, a sua volta, si forma per rimozione, cancellazione, rasura di ogni tratto distintivo (dal credere cristiano al velo islamico)?

Agenda. Un'Europa cristiana?

Il lungo inverno dell'intesa fra Chiesa e società

of Alberto Melloni
I profondi cambiamenti che segnano la società odierna, e le paure e le spinte individualistiche che provocano, avreb­bero potuto essere vissuti dalla Chiesa come sfide da af­frontare con la forza dei valori più nobili del cristianesimo. Sono invece stati il pretesto per assumere un atteggiamen­to di chiusura rispetto al futuro, aggrappandosi all’idea che ci fosse qualcosa da preservare e difendere dagli attacchi condotti da quello stesso popolo che si sarebbe dovuto ser­vire. In questa incapacità di interpretare i disorientamenti e le pulsioni della società sta l’origine di un inverno della Chiesa di cui ancora non si intravede la fine.
Agenda. Un'Europa cristiana?

Cristianesimo, secolarizzazione, democrazia

of Gaetano Lettieri
Riflettere sul kerygma cristiano primitivo consente di rin­tracciare una memoria giudaica/cristiana nell’idea laica di diritti umani e democrazia, che non a caso Jacques Derrida ha filosoficamente pensato come struttura escatologico­messianico-donativa. Secolarizzazione e decostruzione (ir­reversibile, interminabile uscita dalla cristianità, dalla meta­fisica, dalla sovranità identitaria), compiendosi in una disse­minazione del senso e nell’affermarsi della democrazia laica e pluralista, sono forse processi segretamente cristiani?
Agenda. Un'Europa cristiana?

Le religioni nella sfera pubblica in società con un debole pluralismo religioso

of Nadia Urbinati
L’affermazione delle teorie democratiche post secolari ha favorito la riabilitazione delle religioni nella sfera pubblica, riconoscendo loro anche una funzione di consolidamento dei valori etici che le società democratiche occidentali non sembrano in grado di coltivare da sole. Questa connota­zione positiva del ruolo pubblico della religione è valida pe­rò a condizione che la società in cui essa opera goda di un effettivo pluralismo religioso. Cosa accade, invece, nel ca­so di società, come quella italiana, nelle quali vi è un de bole pluralismo religioso?
Agenda. Un'Europa cristiana?

Chiesa e cattolici nella Seconda Repubblica

of Agostino Giovagnoli
Nelle diverse stagioni della storia dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia, oltre alle relazioni di vertice tra le due isti­tuzioni è stato rilevante il maggiore o minore coinvolgimen­to dei cattolici nella costruzione della convivenza civile. E la “pace religiosa”, cioè lo sviluppo di rapporti positivi tra Sta­to e Chiesa, si è affermata in stretto rapporto ad una “lai­cità condivisa”, e cioè non all’intensificazione del conflitto tra clericali e anticlericali ma piuttosto al superamento de­gli “storici steccati tra guelfi e ghibellini”, secondo la nota espressione degasperiana. Nella Prima Repubblica, caratte­rizzata da un forte coinvolgimento dei cattolici nella vita politica, c’è stata sia pace religiosa sia laicità condivisa, men­tre nella Seconda Repubblica, contraddistinta da una loro sostanziale marginalità, sono tornate ad emergere tensio­ni tra Stato e Chiesa e si registra una crisi della laicità.
Agenda. Un'Europa cristiana?

Cristianesimo, politica e Seconda Repubblica

of Lino Duilio
La conclusione dell’esperienza della Democrazia Cristiana ha determinato la fine delle tradizionali modalità di parte­cipazione dei cattolici alle vicende della vita politica nazio­nale, interrompendo così il rapporto di interdipendenza che legava la cattolicità italiana alla storia dell’Italia del dopo­guerra. Rimangono tuttora senza risposta gli interrogativi legati non solo al ruolo che la cultura di ispirazione cristia­na potrà avere nel futuro del nostro paese, ma anche agli strumenti che i cattolici italiani potranno utilizzare per adem­piere al rinnovato compito civile a cui sono oggi chiamati.
Agenda. Un'Europa cristiana?

La dottrina sociale della Chiesa nel XXI secolo

of Antonio Sciortino
In risposta ai guasti, non solo economici, prodotti dalla cri­si in atto, la Chiesa propone, in alternativa alle soluzioni ispirate ai principi del capitalismo sfrenato o dello statali­smo, una nuova via per lo sviluppo, una “economia civile” in cui i soggetti coinvolti si pongano obiettivi diversi da quel­lo del conseguimento del mero profitto. Solo se verranno adottate nuove regole e assunti modelli positivi di svilup­po, improntati alla sobrietà, alla solidarietà e alla sussidia­rietà, le difficoltà dell’oggi potranno trasformarsi in oppor­tunità per costruire un futuro più giusto e sostenibile.
Agenda. Un'Europa cristiana?

La dottrina sociale della Chiesa tra passato e futuro

of Daniele Menozzi
La dottrina sociale della Chiesa nasce, alla fine dell’Otto­cento, non solo per proporre una “terza via” cattolica, in antitesi a liberismo e socialismo, ai problemi della società industriale; ma anche per prospettare una riconquista cri­stiana della società sulla base di una perenne e universale legge naturale cui tutti gli uomini dotati di «retta» ragione avrebbero potuto aderire. Questi aspetti, pur variamente declinati nel corso della storia, riemergono fino ad oggi, nonostante i tentativi, peraltro non privi di contraddizioni, del Concilio Vaticano II di indicare una strada diversa per la presenza della Chiesa in un mondo moderno che rifiuta una direzione eteronoma della convivenza civile.
Agenda. Un'Europa cristiana?

Una disamina della "Caritas in veritate"

of Massimo Adinolfi
L’Enciclica “Caritas in veritate” si riannoda alla tradizionale dottrina sociale della Chiesa. Contiene prese di posizione assai significative sui grandi problemi della contemporanei­tà, ma anche un riesame del rapporto fra le ragioni del-l’economia e quelle della morale. Questa riflessione si sta­glia però su un più generale sfondo antropologico dal qua­le scaturiscono molteplici interrogativi: qual è la visione dell’uomo ad essa sottesa?
Agenda. Un'Europa cristiana?

I cattolici sono migliori dei laici?

of Emma Fattorini
In cosa, ammesso che lo siano, i cattolici sarebbero miglio­ri dei laici? Sono davvero possessori di una superiorità mo­rale, valoriale? O non si tratta, piuttosto, di una loro mag­giore capacità di mantenersi fedeli al senso del progetto di cui sono portatori a prescindere dalla sua concreta realiz­zazione? Forse in questo consiste il loro essere migliori di una sinistra che, di fronte al fallimento del comunismo rea­lizzato, si è smarrita in un vuoto fatto di assenza di moti­vazioni più che di proposte politiche.
Agenda. Un'Europa cristiana?

A proposito di "Europa cristiana"

of David Bidussa
L’espressione “Europa cristiana” non rinvia ad una dimensione religiosa o confessionale degli abitanti del continente. Piuttosto allude ad un progetto e rimanda ad un bisogno politico per comprendere il quale è necessario interrogarsi sulle diverse forme di identità a cui l’Europa può richiamarsi: identità spaziale, culturale e giuridica.
Agenda. Un'Europa cristiana?

Gobetti e la Riforma come problema storico e come tema civile

of Francesco M. Biscione
Il tema della Riforma, inteso come riflessione su un prote­stantesimo non squisitamente religioso ma sintesi dei ca­ratteri fondanti della vita civile delle società dei paesi rifor­mati, venne considerato da Piero Gobetti e da molti altri in­tellettuali suoi contemporanei come indispensabile per una corretta disamina sul destino politico e civile dell’Italia ne­gli anni dell’affermazione del fascismo. Si tratta di una ri­flessione prescindendo dalla quale non si possono com­prendere vari aspetti dello spirito dell’antifascismo e di tut­ta la fase costituente della Repubblica e che sarebbe opportuno riprendere per affrontare i problemi di un pae­se che, come il nostro, rischia la deriva dall’Occidente e dalla modernità.
Agenda. Un'Europa cristiana?

La vitalità del "cattolicesimo di popolo" al tempo della secolarizzazione

of Bruno Cescon
Nel tentativo di comprendere l’influenza che la Chiesa ita­liana mantiene nella sfera pubblica non va sottovalutata la sua grande capacità di adattamento al nuovo, il suo continuo “aggiornamento” e la presenza capillare sul ter­ritorio che conserva grazie alle parrocchie, alle diocesi, al­le strutture legate alle forme di vita religiosa tradizionali e nuove, ai movimenti, alle associazioni, alle opere cari­
tative e sociali.
Agenda. Un'Europa cristiana?

Donne-madonne, donne-maddalene

of Nicla Vassallo

Discutere di Chiesa e condizione femminile significa interrogarsi su come la Chiesa percepisca la differenza sessuale, il rapporto degli esseri umani con il proprio corpo, le molteplici modalità in cui può essere declinata la femminilità e che solo parzialmente possono essere ricondotte agli stereotipi della donna-madonna e della donna-maddalena – o della donna-Ipazia, nei rari casi in cui è concesso farvi ricorso. Quanti modi di essere donna, e quanti modi di essere Chiesa si stagliano all’orizzonte del nostro futuro?

Focus. Banche

Le due anime della finanza internazionale

of Marco Onado
Nei mesi scorsi, la crisi finanziaria, che solo apparentemen­te sembrava risolta, ha colpito duramente prima la Grecia e poi l’intera area dell’euro. La colpa non è da attribuire ad avidi speculatori, più o meno identificabili con gli hedge fund, ma al sistema bancario internazionale ed europeo, che non è stato ancora assoggettato alle regole necessarie per riportare il sistema finanziario alla sua funzione fon­damentale, che è quella di sostenere l’attività produttiva e gli investimenti, ossia di valorizzare il cosiddetto “utility banking” e limitare il “casino banking”. La regolamentazio­ne proposta da Paul Volcker forse non sarà necessaria, ma è indubbio che occorrono ricette drastiche e prive di timo­ri reverenziali nei confronti delle banche.
Focus. Banche

Le fondazioni bancarie a venti anni dalla loro origine

of Francesco Galgano
Pensate come espediente tecnico per privatizzare banche pubbliche e casse di risparmio, le fondazioni di origine ban­caria hanno finito con il collocarsi in una posizione ambi­gua: con un piede nel mondo, per esse inedito, della valo­rizzazione culturale delle aree di pertinenza, e con l’altro an­cora saldamente ancorato nell’originario mondo bancario. Al tempo stesso, le cospicue risorse di cui dispongono, in antitesi con la situazione di collasso della finanza locale, han­no sollevato una accesa disputa, dagli esiti ancora incerti, sulla destinazione delle prime a sostegno della seconda.
Focus. Banche

Le fondazioni di origine bancaria e la "promessa dimenticata" della vigilanza

of Giulio Napolitano
A vent’anni dalla legge Amato, il ruolo economico e socia­le delle fondazioni di origine bancaria appare sempre più importante. Considerate come investitori istituzionali di lun­go periodo, capaci di stabilizzare il mercato finanziario e nel contempo di collaborare positivamente a iniziative di inte­resse collettivo, le fondazioni hanno contribuito alla buona tenuta complessiva del sistema creditizio italiano durante la crisi. La promessa di passare dalla vigilanza ministeriale a quella di un’apposita autorità indipendente sul terzo setto­re, da istituire nell’ambito di un’organica riforma delle per­sone del libro primo del Codice civile, però, sembra essere stata dimenticata. Eppure, la vigilanza ministeriale appare oggi, al tempo stesso, poco efficace e poco trasparente. L’adozione di misure di autoregolamentazione e il coinvol­gimento di Banca d’Italia, Autorità antitrust e Agenzia per le onlus nel sistema di vigilanza potrebbero contribuire a migliorare l’accountability delle fondazioni.
Focus. Banche

Governi locali e fondazioni bancarie

of Carlo Cerami
Le settimane seguite alle ultime elezioni amministrative sono state animate da polemiche riguardanti il condizio­namento che, attraverso le fondazioni, gli enti locali pos­sono esercitare in seno agli organi di governo delle ban­che. Eppure la questione del rapporto fra banche e fon­dazioni è stata affrontata in più occasioni e in termini definitivi dalla Corte costituzionale in modo che la nor­mativa ad essi relativa non lascia più margini a frainten­dimenti. Possiamo allora chiederci quali siano le vere ra­gioni che spingono a riproporre ciclicamente il tema del­la governance delle fondazioni e dell’influenza che su di esse può esercitare la politica.
Focus. Banche

La special relationship tra banche e territorio nel sistema economico italiano

of Giancarlo Giorgetti
La forte enfasi posta sulla relazione tra banche e territorio è uno degli effetti di ritorno più evidenti della crisi del siste­ma finanziario. In realtà, per secoli tale relazione è stata par­te imprescindibile e fondante della stessa attività bancaria, in particolar modo in Italia. Si può quindi parlare di un ri­torno alla normalità rispetto al modello bancario centraliz­zato invalso negli ultimi anni. Pensare di spostare semplice­mente indietro le lancette sarebbe però un grave errore.
Focus. Banche

Oltre Basilea: dare credito, dare il credito

of Raffaello Vignali
Quello del rapporto tra le imprese, soprattutto le piccole e le microimprese, e il sistema del credito è un tema sul quale si discute da tempo. La crisi economica globale ha semplicemente amplificato il problema e non a caso, da più par­ti, è emerso il timore, o addirittura è stato denunciato l’av­vento, di un vero e proprio credit crunch. Una soluzione al problema può essere individuata solo osservando la questione dai tre diversi punti di vista dei soggetti in esso coinvolti: quello delle piccole imprese, quello del sistema creditizio e quello della politica.
Le idee

Dal familismo amorale al familismo immorale. Famiglie italiane e società civile

of Francesco Benigno

In un’Italia in cui abbondano i “bamboccioni” e in cui emerge una tendenza ad “ereditare” anche gli incarichi pubblici tornano in auge le riflessioni sull’eccessivo potere assegnato alla famiglia nella sfe­ra pubblica. Ad un familismo che avrebbe ormai as­sunto i caratteri dell’amoralità – se non dell’immo­ralità – viene imputato il mancato radicamento dell’etica pubblica nel nostro paese. Quanta realtà e quanta mistificazione vi sono nel delineare questa presunta antitesi fra familismo e civismo?

Le idee

L'Europa della Strategia e del Trattato di Lisbona

of Gianni Pittella
Il Trattato di Lisbona offre agli Stati dell’Unione europea un’occasione da non perdere. Se attuati pienamente e a breve termine, infatti, gli strumenti previsti dal Trattato potranno contribuire a dare nuovo slancio al processo di integrazione e, per quanto concerne in particolare il processo legislativo, presenteranno ai cittadini europei, ai partiti politici e ai Parlamenti nazionali nuove opportunità di partecipazione.
Le idee

Riscoprire l'autenticità

of Walter Tocci
Per comprendere le ragioni profonde, prepolitiche del comportamento di un elettorato cattolico che penalizza le candidate di centrosinistra alla presidenza di Piemonte e Lazio e che premia invece Vendo-la in Puglia può essere utile recuperare il concetto di autenticità elaborato da Karl Jaspers. Applicandolo alla realtà politica italiana attuale emerge che Vendola e le destre vengono percepiti come autentici dai rispettivi elettorati cattolici mentre il Partito Democratico lo è molto di meno.
Dizionario civile

Massimalismo

of Francesco Giasi

Il massimalismo si potrebbe definire una forma singolare della disperazione politica. Consegue, infatti, allo stato d’animo di colui che non trova uscita alla situazione, si sente del tutto sopraffatto dal rapporto di cose e di uomini che lo circonda, da cui è dominato e ossessionato, e perciò cerca lo scampo in qualcosa di straordinario, di eccezionale, da cui dovrebbe scaturire un miracoloso radicale arrovesciamento. La via di uscita che viene proposta non è però reale, non è una tappa che possa essere coperta con uno svolgimento razionale dell’azione, adeguata alla realtà, e non è nemmeno un salto possibile, da cui siano mature condizioni oggettive e soggettive».

Archivi del riformismo

Maria Antonietta Macciocchi e il PCI: un "lungo malinteso"

of Miriam Mafai
L’espressione “lungo malinteso” è qui utilizzata per descrivere il tormentato rapporto che ha legato per anni Maria Antonietta Macciocchi al PCI. Come avrebbero potuto altrimenti convivere così a lungo, nella vita di una sola persona, la dimensione dell’intellettuale che non può rinunciare alla sua libertà e auto¬nomia di giudizio e quella del dirigente animato da disciplina e fedeltà al partito?