Nel contributo si descrivono i radicali cambiamenti istituzionali, culturali ed etici prodotti dalla riforma, le aspettative radicate e consapevoli delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale, le esperienze locali e i sistemi di servizi regionali di provata efficacia. Si evidenziano le ragioni del rischio persistente di marginalizzazione, conseguenza di risposte mancate e frammentarie e della distanza tra servizi e cittadini che in molte regioni rendono incerto l’accesso alle possibilità concrete di ripresa e di guarigione che ormai toccano un universo impensabile di persone.