Paolo Botta

Paolo Botta

è ricercatore ISFOL e docente di Scuola e territorio presso la Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario-SSIS del Lazio

Il divario digitale. Disuguaglianze sociali e culturali nel mondo giovanile

L’utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche (ICT) sta diventando sempre di più, con il passare del tempo, un aspetto fondamentale della vita individuale e sociale di molti cittadini, ma non ancora dell’intera popolazione, come sarebbe invece auspicabile nell’ottica di favorire processi di partecipazione generalizzata alla vita sociale, civile e politica.

Il divario digitale. Disuguaglianze sociali e culturali nel mondo giovanile

L’utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche (ICT) sta diventando sempre di più, con il passare del tempo, un aspetto fondamentale della vita individuale e sociale di molti cittadini, ma non ancora dell’intera popolazione, come sarebbe invece auspicabile nell’ottica di favorire processi di partecipazione generalizzata alla vita sociale, civile e politica.

Società delle reti, governance e qualità intrinseca del lavoro

Il fenomeno della globalizzazione sta determinando delle profonde trasformazioni negli assetti sociali, economici e culturali. Sul piano socio-economico, a fronte di una crescita dei livelli di competitività internazionale, si assiste a processi di adeguamento delle economie alle nuove esigenze attraverso un’intensificazione dell’innovazione a tutti i livelli: tecnologico, organizzativo, nei processi, nei prodotti. Ciò vuol dire optare per modelli produttivi post-fordisti fondati su una continua valorizzazione delle risorse umane al fine di migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi in un mercato aperto e tendenzialmente non monopolistico. Il modello di produzione fordista è caratterizzato da una logica che potremmo definire «verticale», di tipo top/down, in coerenza con il contesto di monopolio della grande azienda, che impone ad un vasto mercato i propri prodotti standardizzati e una sostanziale atomizzazione della società, con scarsi collegamenti e interazioni poco significative. Il modello post-fordista, che si fonda invece su una logica che potremmo definire «orizzontale», prevede unità di produzione distribuite in maniera capillare su tutto il territorio di riferimento (geografico, economico e sociale), che si distinguono per una ricerca generalizzata della qualità sia nei processi sia nei prodotti sia a livello tecnologico.

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