Con l’elezione di Matteo Renzi a segretario del Partito Democratico si è aperta una stagione nuova della politica italiana. La grande partecipazione popolare alle primarie e il vasto consenso raccolto dal sindaco di Firenze offrono un’opportunità di riscatto democratico del paese, dopo un ciclo segnato dal declino economico e da una progressiva paralisi dello stesso sistema istituzionale.
Con grande piacere e orgoglio accogliamo la nomina di Giuliano Amato, presidente dell’Advisory Board della Fondazione Italianieuropei e co-direttore della rivista Italianieuropei, a Giudice della Corte Costituzionale. Esprimiamo al presidente Amato, che da anni, con passione e autorevolezza, dà lustro all’attività di questa Fondazione, i nostri più sinceri auguri di buon lavoro.
«Con la cultura non si mangia» pare abbia affermato il ministro Tremonti qualche tempo fa per giustificare gli ulteriori tagli apportati alla voce di spesa per il settore, tradendo così l’idea, evidentemente condivisa da molti suoi colleghi di governo, che le somme spese nella promozione della cultura non producano effetti benefici materiali ma rappresentino solo una voce di costi.
Il 2013 è un anno cruciale per l’Europa progressista. Dopo le vittorie dei socialisti in Slovacchia, Francia e Romania nel 2012, le elezioni in Italia e Germania potrebbero cambiare gli equilibri in seno al Consiglio europeo, aprendo la strada a una maggioranza progressista dopo le elezioni europee del 2014.
La morsa della crisi non accenna ad allentare la sua presa. Le giornate di fine luglio in cui scriviamo queste pagine sono segnate, nuovamente, dall’andamento altalenante delle borse e degli spread e dal rapido susseguirsi di momenti di drammatica tensione cui si alternano rimbalzi e schiarite. Gli incontri fra i rappresentati delle principali istituzioni economiche comunitarie e nazionali si susseguono a ritmo serrato e, dopo gli importanti passi avanti registrati al Consiglio europeo dello scorso 28 giugno, il pressing diplomatico dei governi di Parigi, Madrid e Roma su Berlino, affinché sia data al più presto concreta attuazione alle misure concordate, si è fatto più intenso e pare dare i primi risultati.
La vittoria di François Hollande in Francia, accompagnata dai buoni risultati delle forze della sinistra progressista in altri paesi del continente, apre una nuova fase per l’Unione europea, in particolare per la sua politica economica.
Con grande piacere e orgoglio salutiamo la nomina di alcune personalità con cui la Fondazione Italianieuropei collabora da anni a ministri del governo presieduto dal professor Mario Monti.
Respingiamo ogni tentativo, anche velato, di mettere in dubbio l’assoluta correttezza e trasparenza del nostro operato.
Eppur si muove. Questo paese dall’anima conservatrice, all’apparenza immobile, individualista e, pensavamo, impregnato di disinteresse e disillusione nei confronti della politica, ripiegato nell’edonismo della sua dimensione privata, vittima di un populismo affabulatore e prevaricatore; ebbene, questo paese da alcuni mesi sta dando invece segni di risveglio.
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Dove va l'Europa? | L'approssimarsi del voto per il rinnovo del Parlamento europeo impone una riflessione sulle proposte su cui i partiti e le famiglie politiche europee si confronteranno | Leggi tutto