Italianieuropei 4/2012
Italianieuropei 4/2012

Agenda

Le sfide del territorio

Focus

Capire la crisi

In questo numero

Sono tempi duri per la politica. In Italia, come in tutta Europa, le forze politiche tradizionali sono in difficoltà, incalzate da un crescente sentimento antipolitico che non fa distinzioni e dalla difficoltà di dare risposte concrete ed efficaci agli effetti di una crisi di cui, in gran parte, non si sono ancora comprese appieno né le vere cause né le dinamiche profonde. Per discutere insieme di queste due facce della stessa medaglia le rubriche “La politica in Purgatorio” e “Capire la crisi”.

il Sommario

l' Editoriale

A cosa serve la politica - di Massimo D'Alema

Pubblichiamo l'editoriale di Massimo D'Alema del numero 4/2012 di Italianieuropei, in edicola e in libreria dal 18 aprile.

gli Articoli

Prima Pagina

Dal “capitalismo Gucci” al capitalismo cooperativo

di Noreena Hertz

Di fronte all’evidente crisi del capitalismo così come lo abbiamo conosciuto, i leader politici ed economici si trovano a dover compiere una scelta: perseguire la strada dei meri interessi individuali, oppure fare propria l’agenda della cooperazione con le sue esortazioni ad agire collettivamente sul piano nazionale e globale. La crisi costituisce dunque un’opportunità per unirsi nello sforzo di creare un futuro migliore.

In Copertina. La politica in purgatorio

Il mondo dopo la destra

di Gianni Cuperlo

Nonostante la crisi abbia rimesso in discussione le certezze del paradigma neoliberista e la fiducia nella sua infallibilità, la sinistra, sia europea che italiana, è ancora in cerca di un modello alternativo. Di un nuovo patto tra Stato, mercato e società, e quindi, in definitiva, di un diverso equilibrio tra economia e democrazia.

In Copertina. La politica in purgatorio

La rinascita della politica

di Nadia Urbinati

La crisi della politica nel nostro paese è la crisi dei partiti politici. In primo luogo, di quelli che si collocano nella parte ideologica di centrosinistra e rappresentano le idealità democratiche in un senso che è comune a tutti i paesi a democrazia consolidata. È necessario tenere insieme ragioni nazionali e sovrannazionali, poiché la crisi di progettualità politica è l’esito di una costellazione di fattori che sono difficilmente disaggregabili. Se in Italia la crisi della politica democratica è così pronunciata è perché alla crisi di progettualità è corrisposta anche quella strutturale e organizzativa, ovvero la scomparsa fisica dei partiti tradizionali della sinistra.

In Copertina. La politica in purgatorio

La politica senza contenuti

di Giovanna Cosenza

Il governo Monti ha introdotto nella politica italiana, tra il plauso collettivo, un tocco di sobrietà che ha velocemente sostituito la SpotPolitik che aveva caratterizzato gli anni precedenti. Eppure lo stile dei professori non necessariamente avrà un futuro nella politica italiana, che ha sì bisogno di contenuti, ma anche della capacità di mettersi in relazione con il vissuto dei cittadini.

In Copertina. La politica in purgatorio

La politica oltre la manutenzione delle preferenze

di Giancarlo Bosetti

I partiti politici italiani non sembrano in grado di distaccarsi dai legami di rappresentanza e scambio con quei gruppi sociali e quelle categorie che tradizionalmente hanno costituito la loro base elettorale. Questo in un momento in cui non solo tale base si sta profondamente restringendo e modificando, a causa delle trasformazioni economiche, sociali e demografiche in corso, ma mentre diventa sempre più evidente che la politica deve anche saper pretendere dagli elettori una significativa trasformazione delle preferenze e una reinterpretazione degli interessi, ovvero un’assunzione di maggiore responsabilità da parte dei cittadini.

Focus. Capire la crisi

Il PD e il governo Monti

di Stefano Fassina

La conclusione forzosa dell’esperienza berlusconiana ha aperto la strada a un grande cambiamento, a un futuro che può assumere però tratti tanto regressivi quanto progressivi. Il governo Monti è lo strumento emergenziale messo in campo per gettare le basi di questa ricostruzione, della nascita di una terza Repubblica lungo l’asse di un bipolarismo mite che corra nel solco della migliore tradizione europea.

Focus. Capire la crisi

Il liberismo e l’illusione della crescita infinita

di Roberto Artoni

Secondo la visione economica liberista l’assenza di vincoli all’azione individuale in un contesto di piena concorrenza può consentire il prodursi di una crescita pressoché infinita. In questo quadro, in cui gli assetti distributivi e produttivi migliori dovrebbero prodursi spontaneamente, nessuna funzione positiva viene attribuita all’intervento politico, alla sua azione redistributiva, al suo tentativo di realizzare forme di coesione sociale, elemento imprescindibile di ogni società sviluppata.

Focus. Capire la crisi

Trent’anni di finanziarizzazione

di Roberto Tamborini

Il processo di finanziarizzazione dell’economia che ha caratterizzato gli ultimi tre decenni suscita molte domande e giudizi controversi. È chiaro tuttavia che l’attale crisi non è una conseguenza dell’esistenza stessa di un sistema finanziario, quanto piuttosto di un suo malfunzionamento. Sebbene esista un vasto accordo sulla necessità di attuare importanti riforme del sistema, pochi e generici sono ancora i punti di consenso su come si debba intervenire.

Focus. Capire la crisi

La lotteria di Babilonia

di Giacomo Bottos

La profonda finanziarizzazione dell’economia che ha caratterizzato gli ultimi decenni ha coinciso con lo sviluppo e la diffusione di un’ideologia e di una prassi in grado di determinare pressoché ogni aspetto della vita delle persone. La capacità dei mercati finanziari di imporre idee, metodi e soluzioni e la creazione di un concetto limitato di razionalità hanno condotto all’apparente impossibilità di un ripensamento complessivo del reale. È tale capacità che occorre recuperare.

Focus. Capire la crisi

Il principio di equità, con un’applicazione ai licenziamenti individuali

di Lorenzo Sacconi

Nel dibattito pubblico il principio di equità viene richiamato, spesso anche in maniera impropria o fuorviante, nei contesti più diversi. Non viene invece invocato quando si discute di modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e di tutele contro l’arbitrarietà dei licenziamenti individuali, questione che assume una luce del tutto nuova se analizzata dal punto di vista dell’equità e dell’efficienza delle organizzazioni economiche che fanno uso del lavoro dipendente.

Focus. Capire la crisi

Europa: due legittimazioni in contrasto

di Biagio De Giovanni

sovranazioLa crisi ha rimesso in discussione gli equilibri che sin dagli anni Cinquanta avevano consentito il parallelo consolidarsi, sulle macerie della seconda guerra mondiale, degli Stati sociali democratici e del processo di integrazione economica del continente europeo. C’è ora il rischio che si apra un varco incolmabile fra il tessuto delle democrazie nazionali e il sistema frutto del progetto comunitario. Alle forze politiche sta il compito di impedire che questa frattura diventi insanabile ripartendo dall’Europa che c’è, e che è ancora tanta.

Focus. Capire la crisi

La posta in gioco a novembre

di Carlo Pinzani

Quattro anni fa gli Stati Uniti hanno affrontato la campagna elettorale per le presidenziali proprio mentre infuriava la più devastante crisi economica dal 1929 e la vittoria di Barack Obama è dipesa anche dallo sconcerto dell’elettorato americano di fronte a un evento inaspettato. Il nuovo ciclo elettorale potrebbe essere altrettanto decisivo: la vittoria di uno o l’altro dei contendenti influirà sull’approccio che il governo americano avrà verso i colossi della finanza e in caso di nuove drammatiche crisi.

Agenda. Le sfide del territorio

Efficienza, conoscenza, innovazione: verso una nuova economia de lla città sostenibile

di Alessio D’Auria

I cambiamenti sociali e demografici e le nuove forme di comunicazione hanno profondamente modificato dimensioni, ruolo e aspetto delle città e il rapporto tra queste e l’uomo. Oggi, pertanto, è necessario declinare il concetto di sostenibilità su scala urbana, in maniera non vaga, tenendo conto non solo dell’aspetto ambientale, ma anche degli altri sottosistemi che caratterizzano le aree urbane, da quello socioeconomico a quello culturale e identitario.

Agenda. Le sfide del territorio

Spazio istituzionale e spazio economico nel capitalismo di territorio italiano

di Aldo Bonomi

A partire dagli anni Novanta si è innescata in Italia una fase di transizione che attiene alla relazione fra territorio, organizzazione sociale e sviluppo economico. A questo processo si affianca la parallela trasformazione del ruolo dello Stato, caratterizzata dal progressivo declino delle identità nazionali, dal ritorno delle specificità territoriali e regionali e dalle funzioni assunte dalle istituzioni sovranazionali.

Agenda. Le sfide del territorio

Sull’indifferenza dei meridionali alla pubblica inefficienza

di Onofrio Romano

Le inefficienze e le deficienze dei sistemi infrastrutturali e dei servizi pubblici nel Sud d’Italia sono spesso, in ultima istanza, attribuite a un deficit civico da cui i cittadini meridionali sarebbero antropologicamente affetti. Forse, però, la spiegazione di tali carenze deve essere cercata nel ruolo di supporto al Nord che le regioni meridionali hanno giocato per decenni, in cambio di prebende e assistenzialismo. Un equilibrio che le recenti trasformazioni socioeconomiche hanno profondamente intaccato, lasciando il Sud impreparato alle sfide dei mercati e dell’economia.

Agenda. Le sfide del territorio

Mobilità, sostenibilità e qualità della vita

di Francesca Zajczyk

La mobilità è un diritto e accedere ai servizi e alle opportunità delle comunità è un presupposto di inclusione sociale e, ancor più, un indicatore di qualità della vita. Possedere territori ricchi di servizi è una condizione necessaria, ma non sufficiente per godere di una buona qualità di vita. Essa rinvia alla necessità di accedere a questi servizi e di farlo utilizzando pratiche di mobilità sostenibili, dal punto di vista ambientale, umano e sociale.

Agenda. Le sfide del territorio

Città sostenibili e comunità: verso un nuovo quartierismo

di Marco Castrignanò

L’idea classica della città come mosaico di comunità appare oggi più che mai attuale in un momento in cui da più parti si sottolineano i costi ambientali e socioeconomici delle forme urbane diffuse e disperse sul territorio. Un ritorno alla città compatta, fondata su un “nuovo quartierismo”, come forma organizzata di coesione sociale ecocompatibile sembra l’unica via percorribile per una società che sarà sempre più urbana.

Agenda. Le sfide del territorio

Per una città a misura di donna

di Antonietta Mazzette

Vivere in città è diventato un’affannosa “corsa a ostacoli”, alla quale solo una piccola parte della popolazione partecipa con successo. Le qualità di cui ognuno dispone – appartenenze sociali, background culturale, capacità di controllo del territorio – sono dirimenti per accedere alle risorse della città. In questo contesto, le pratiche urbane delle donne esprimono sia capacità di resistenza rispetto a un’organizzazione spazio-temporale non pensata sulle loro esigenze, sia capacità di incidere sugli spazi della città, qui intesi come spazi psicologici, simbolici e sociali.

Agenda. Le sfide del territorio

Futuro prossimo urbano. Gli stranieri e i loro figli nelle città italiane

di Francesca Decimo

Le città italiane sono attraversate, ora più che in passato, da una compagine umana ampia ed eterogenea. Gli immigrati, di diversa origine, cultura e tratti somatici, sono i nuovi protagonisti che, con il loro lavoro, consentono la riproduzione stessa del tessuto metropolitano e, al contempo, ne ridisegnano il profilo. Tale concentrazione urbana comporta inusitate forme di prossimità e confronto sociale; ma è soprattutto il divario delle opportunità tra i figli degli immigrati e degli italiani a essere potenzialmente portatore di nuove criticità.

Agenda. Le sfide del territorio

Il territorio protagonista: il caso della toscana

di Enrico Rossi

Molte delle sfide globali che il paese deve affrontare – dallo sviluppo delle infrastrutture al sostegno alla coesione sociale, dalle risorse energetiche alla lotta al cambiamento climatico, dalla crescita economica all’occupazione – possono trovare soluzione attraverso idee e progetti che, pur se attuati a livello locale, hanno valenza generale. È questo il caso, ad esempio, di quanto fatto in Toscana.

Il caso italiano. L’evasione fiscale

Evasione fiscale e lotta all’evasione in Italia

di Vincenzo Visco

L’evasione fiscale non è un fenomeno ineluttabile: si può combattere e contenere anche in Italia, a patto di non nascondersi dietro l’alibi delle peculiarità del nostro sistema economico-sociale e affrontare con decisione quello che, invece, è un problema essenzialmente politico e un elemento fondamentale del processo di modernizzazione e riorganizzazione del sistema produttivo del paese. Per farlo sono però necessari sia il convinto accordo bipartisan tra le forze politiche sia quello all’interno dei singoli partiti.

Il caso italiano. L’evasione fiscale

Il ruolo dell’Amministrazione nella lotta all’evasione

di Massimo Romano

La politica di lotta all’evasione nel corso degli ultimi quarant’anni è stata incerta e contraddittoria e i tentativi di attuare una strategia organica compiuti dai governi di centrosinistra sono stati sistematicamente vanificati da condoni e sanatorie e dagli interventi legislativi successivi. Ne è scaturito un quadro confuso e incoerente, che rende quanto mai necessario interrogarsi su quali potrebbero essere le componenti di una efficace strategia di contrasto compatibile con le esigenze di semplificazione del sistema, di snellimento delle procedure e di contenimento dei costi.

Il caso italiano. L’evasione fiscale

Come si evade in Italia

di Livia Salvini

Dalla “evasione di sussistenza” dell’ambulante ai “raffinati marchingegni elusivi” dei gruppi internazionali, dalle “frodi carosello” alle attività economiche criminali: l’evasione fiscale, che in Italia raggiunge cifre elevatissime, ha caratteristiche multiformi, sia dal punto di vista tecnico che da quello sociale, e perciò richiede un’attenta analisi e l’adozione di misure differenziate, anche molto incisive, di contrasto. L’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti deve però essere incentivato e soprattutto reso più semplice: altrimenti, anche la più raffinata ed efficiente azione di controllo rischia di avere ben pochi effetti.

Le idee

I cittadini e la lettura

di Sergio Blasi

I dati sullo stato della lettura in Italia sono più che allarmanti, soprattutto se si considera che la comprensione di un testo e la conseguente acquisizione di informazioni influiscono sulla capacità dei cittadini di prendere parte, attivamente e consapevolmente, alla vita pubblica di un paese. La promozione della lettura, dunque, non è un problema che riguarda solo la scuola o un’editoria sempre più prolifica; essa deve anche essere al centro della politica per sostenere il progresso civile e sociale dei cittadini.

Dizionario civile

Benessere

di Salvatore Monni

Economisti e filosofi del Settecento per primi iniziarono l’indagine sul benessere collettivo cercandolo nella felicità dei popoli. Già l’economista e pastore anglicano Thomas Robert Malthus nel suo saggio “An Essay on the Principle of Population” (1798) osservava che «L’obiettivo dichiarato della ricerca del dr. Adam Smith consiste nell’indagare la natura e le cause della ricchezza delle nazioni.

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