Italianieuropei a Milano

Di Carlo Cerami Giovedì 27 Marzo 2008 14:46 Stampa

La sensazione prevalente tra gli abitanti della grande regione urbana milanese che osservano la politica è quella di una sostanziale estraneità rispetto ai temi e ai problemi che li interessano e che riguardano la sfera pubblica. Nel campo progressista in questi anni è prevalsa una lettura negativa di Milano. Come se la città si fosse fermata, avesse spento i motori e proceduto per inerzia e con rassegnazione. Eppure da tempo tutte le indagini sottolineano lo straordinario dinamismo degli operatori economici, industriali e finanziari di questa parte del paese, la loro propensione a misurarsi con i fenomeni mondiali della globalizzazione in termini competitivi e competenti (si pensi alle grandi fusioni bancarie recentemente avvenute).

Una lettura più vicina alla realtà della grande regione urbana milanese dovrebbe piuttosto partire dal raffronto tra la grande vitalità sociale e culturale della popolazione che qui vive e lavora con le difficoltà della politica in generale, ma del centrosinistra in particolare, a fornire risposte e linee di indirizzo per lo sviluppo. Nasce anche da qui la costante incomprensione tra il centrosinistra e i territori del Nord, la difficoltà a radicarsi, a trovare forme di rappresentanza stabili, come le recenti elezioni amministrative hanno ancora una volta dimostrato.

Oggi è il momento di cambiare prospettiva. Tra le grandi sfide che la costruzione del Partito Democratico impone a una nuova classe politica che voglia essere dirigente ci sono Milano, la sua grande regione urbana, la Lombardia e il Nord. Nasce da qui la scelta di aprire una sede mila nese della Fondazione Italianieuropei. L’obiettivo è quello di innovare, spostare lo sguardo sul futuro. Il lavoro quotidiano ci imporrà di cogliere il meglio che questi territori producono, le loro eccellenze economiche, produttive e culturali, la loro straordinaria capacità di costruire reti internazionali, la creatività, l’innovazione sociale.

Nessuno si sorprenda se Milano avanza con forza la propria candidatura per l’Esposizione universale del 2015, se qui progettano i più grandi architetti del mondo, se qui prendono avvio episodi di ristrutturazione urbanistica di richiamo mondiale, se qui prospera il privato sociale più forte e il volontariato più diffuso, o se qui migliaia di giovani costituiscono l’ossatura di una classe dirigente impegnata nelle professioni, nei servizi, nell’impresa con talenti, capacità e specializzazioni di livello assai elevato.

Il proposito della Fondazione Italianieuropei è quello di tentare di costruire rapporti e sviluppare iniziative e canali di comunicazione con questi soggetti, che si appassionano alla politica ma non trovano interessante quello che la politica quotidianamente propone, in termini di linguaggio, forme e contenuti, con il proposito elementare di affrontare i temi e misurare la concreta possibilità di risolvere i problemi della grande regione urbana milanese e lombarda, ma anche più in generale dell’intero paese nella sfida internazionale.

Lontano dai riflettori della politica degli schieramenti, si ha in mente la costruzione di una rete che cerchi di connettere le migliori energie in un sistema della conoscenza e della ricerca, con l’obiettivo di far crescere una nuova cultura politica, dinamica, attenta al cambiamento, capace di evolvere costantemente e di valorizzare una classe dirigente che al Nord esiste, ma che rifugge la politica e i suoi riti.

I contributi di Mauro Magatti, Arturo Dell’Acqua Bellavitis e Luciano Pizzetti, che vengono pubblicati in queste stesse pagine, sono il primo esempio di come l’agenda della Fondazione Italianieuropei potrà arricchirsi di stimoli e analisi che aiutino tutti a capire un po’ di più cosa succede nel Nord del paese.