Se non ora quando?
Il peso del corpo (Like a Train on a Track)

Il peso del corpo (Like a Train on a Track)

Domenica 11 dicembre, le donne di “Se non ora quando?” sono tornate in piazza per ribadire la necessità di una forte e autonoma presenza femminile sulla scena pubblica italiana. Italianieuropei ha aderito a questa iniziativa e vuole offrire un contributo al dibattito riproponendo alcuni spunti e riflessioni pubblicati sugli ultimi numeri della rivista.

L’Europa e le donne

In Italia, come nel resto dell’Europa, è ancora evidente una disparità di genere che confina le donne a ruoli di secondo piano, sia nel mercato del lavoro che nel mondo scientifico e dell’innovazione. Occorrono proposte concrete per incrementare e migliorare l’occupazione femminile; forse, come sostiene Viviane Reding, se avessimo avuto più “Lehman Sisters” non avremmo assistito a una crisi finanziaria globale.

13 febbraio 2011: la mobilitazione popolare guidata dalle donne

Domenica 13 è accaduto qualcosa che in Italia non si era mai visto. Mai infatti era accaduto che contemporaneamente si riempissero le piazze di 220 città grandi, piccole, medie, da Nord a Sud e che in 32 capitali o metropoli del mondo manifestassero le comunità italiane. Ma è ancora più notevole che questa grande mobilitazione popolare, ripeto popolare, sia stata ispirata e diretta da donne. | di Francesca Izzo

Risvegliamo l’intelligenza collettiva

I giornali e le tv hanno dato risalto alla manifestazione del 13 febbraio nelle grandi città: Roma e Milano, poco più. Catania è stato uno di questi luoghi: la dolce mattinata siciliana si è riempita delle sciarpe bianche, degli allegri richiami, dei gesti colorati di parecchie migliaia di persone che in questa processione laica si sono riprese le strade e le piazze... | di Graziella Priulla

"Le disgraziate si sono vendute per una lira per un grembial..."

“Le disgraziate si sono vendute per una lira, per un grembial” recitavano le dolenti parole dei canti del primo socialismo, “né puttane né madonne, solo donne” gridavano le femministe negli anni Settanta. E ora? Cosa diciamo ora ai nostri figli e alle nostre studentesse? | di Emma Fattorini

Una nuova alleanza tra uomini e donne

La lettera pubblica di suor Rita Giaretta contiene parole che forse meglio di altre si prestano a rappresentare uno slogan potente del movimento di indignazione della società civile seguito alle sconcertanti vicende sul giro di escort e ricatti in cui è coinvolto Silvio Berlusconi. Un movimento che si ritroverà domenica prossima nelle piazze d’Italia. | di Elisabetta Ambrosi

Rendere visibile l’invisibile

La mobilitazione del 13 febbraio che chiama nelle piazze di almeno sessanta città di tutta Italia le donne di ogni età e provenienza, di diverse convinzioni politiche e collocazione sociale, e invita anche gli uomini che ne capiscano il senso e la complessità, non ha “mandanti” o burattinai e soprattutto ha come scopo fondamentale quello di imporre il rispetto per le donne. | di Maria Serena Sapegno

Corpo di donna e corpo politico

A me non spaventa, né crea riprovazione morale chi usa con disinvoltura il proprio corpo, chi lo adopera come strumento per raggiungere obiettivi personali, quali che siano, o chi lo vende nella convinzione che un abuso degradante della propria persona non intacchi le parti più nobili dell’individuo: il cervello o, per i più metafisici, l’anima. | di Marco Balzano

Italianieuropei aderisce al movimento “Se non ora quando?”

È la prima volta in oltre dieci anni di attività e vogliamo spiegarne i motivi. Siamo convinti che le ragioni che siano all’origine di quest’appello sono tra le novità più importanti e significative della politica italiana. Le donne dimostrano attraverso la loro scelta di voler riscattare questi anni bui della nostra storia.

Le pietre e l’arco

Si potrebbe partire da Garibaldi, come di prammatica. Per gettare luce sul presente, scrutare le mille facce di quell’eroica spedizione, in bilico tra messaggi di libertà e rivolte contadine soffocate nel sangue, tra slancio unitario e dono di terre colonizzate a un re sabaudo. O fare un salto di un altro centinaio d’anni, per interrogarsi su una spedizione un po’ più vicina, che nel 1972 fece scendere a Reggio Calabria i lavoratori di tutta Italia, a gridare «Nord, Sud, uniti nella lotta». | di Chiara Ingrao