Bruxelles rilancia, ad una sola voce, il dialogo con L’Avana

Written by Gianandrea Rossi Thursday, 09 April 2015 16:41 Print
Bruxelles rilancia, ad una sola voce, il dialogo con L’Avana Foto: European Commission

Il 24 marzo scorso l’Alto rappresentate per la politica estera dell’UE si è recata in visita a Cuba. L’obiettivo è cercare di recuperare il tempo perduto e imprimere slancio ai rapporti fra l’isola caraibica e l’Unione europea, dopo il disgelo con gli Stati Uniti.


I rapporti fra l’Unione europea e Cuba hanno avuto un’importante accelerazione. Dopo l’annuncio del disgelo nei rapporti tra Washington e l’Avana, annunciato lo scorso 17 dicembre (cui sono seguiti già ronde negoziali e diverse riunioni operative), anche la Commissione europea, attraverso l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Federica Mogherini, imprime un’inattesa accelerazione nelle relazioni con il paese caraibico. Approfittando dell’invito a visitare l’isola che il presidente Raúl Castro aveva rivolto alla vicepresidente della Commissione, in occasione del loro primo incontro tenutosi a San José de Costa Rica poche settimane fa alla Cumbre de la CELAC, Federica Mogherini ha così deciso in pochi giorni di mettere in piedi una missione ufficiale a Cuba, la prima di un rappresentante per la politica estera UE.

In effetti, pur avendo relazioni diplomatiche da venticinque anni, l’Unione e Cuba non avevano mai visto un incontro a così alto livello, soprattutto in ragione della posizione comune adottata dal Consiglio dell’UE nel 1996 che vincolava il progresso nei rapporti con l’isola al superamento delle difficoltà legate al rispetto dei diritti umani e civili. In passato molti paesi hanno violato la posizione comune per curare interessi nazionali, tanto che «ben diciannove paesi hanno chiuso accordi con L’Avana», si legge in un’intervista rilasciata prima della missione. Inoltre, negli ultimi anni, molti paesi hanno avviato contatti istituzionali con il governo cubano, al punto che, nell’ultimo anno, ben cinque ministri degli Esteri europei hanno visitato l’isola (Francia, Regni Unito, Olanda, Spagna e Italia).

Così, incassato il parere positivo dei paesi più ostili al superamento della posizione comune per il dossier diritti umani – come Repubblica Ceca, Polonia, Germania, che hanno accettato la scommessa in cambio dell’inclusione del dossier diritti umani nel rilancio del dialogo: la missine guidata da Federica Mogherini ha, infatti, anche discusso di un’eventuale visita del rappresentante speciale dell’UE per i Diritti umani, Stavros Lambrinidis – l’Alto rappresentante è partito per dare un nuovo messaggio alla controparte cubana. «L’Unione europea è un partner importante di Cuba e ambisce a svolgere un ruolo attivo», ha dichiarato il capo della diplomazia europea. Preoccupata dell’evidente affossamento del dialogo nelle sabbie mobili della eurotecnocrazia, mentre avanza a passi rapidi la distensione fra Washington e L’Avana, la vicepresidente della Commissione ha deciso di programmare una missione lampo, per recuperare il tempo perso e portare a casa risultati prima del vertice delle Americhe che si terrà a Panama il 10 e 11 aprile, che vedrà per la prima volta la partecipazione di Cuba, in passato estromessa, e l’incontro tra Obama e Raul Castro.

Federica Mogherini ha così incontrato il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez, quello del Commercio estero Rodrigo Malmierca, il ministro dell’Economia Marino Murillo e il presidente del Parlamento, Esteban Lazo Hernández. Infine, ha visto Raúl Castro. A completamento della sua agenda, l’Alto rappresentante si è riunito con alcuni esponenti del mondo culturale e intellettuale. Non ha avuto riunioni con i “dissidenti politici”, ma con il presidente cubano ha apertamente affrontato il tema dei diritti e delle libertà civili sia nell’isola caraibica che in Europa.

In conferenza stampa – cui però non ha potuto accedere la stampa cubana indipendente, come i rappresentanti del blog di Yoani Sánchez – l’Alto rappresentante ha espresso grande soddisfazione per la missione. «Se il proposito della mia visita era quello di rafforzare i rapporti tra Cuba e l’UE, il risultato e stato molto positivo», ha affermato commentando la decisione presa da entrambe le parti di chiudere entro l’anno l’accordo di associazione.

Nel corso delle riunioni sono stati affrontati i rapporti bilaterali e le opportunità di cooperazione. Inoltre sono stati discussi temi regionali, come la situazione venezuelana e il dialogo in corso tra il governo colombiano e le FARC. L’Alto rappresentante ha inoltre annunciato l’apertura di una linea di cooperazione da parte della Commissione di circa 50 milioni di euro per progetti legati a settori agricoli e ambientali con l’obiettivo di «accompagnare Cuba nel processo di modernizzazione». «In questi momenti di profondo cambiamento anche un po’ lento, l’UE è disponibile, pronta e convinta di dover contribuire a questa attualizzazione nel miglior modo possibile», ha dichiarato.

Rispetto al tema dei diritti umani, Mogherini ha affermato che essi «devono essere rispettati tanto a Cuba come in Europa», e ha ricordato, rispondendo a un giornalista del blog di Yoani Sánchez, fuori dalla sede ufficiale in cui si era tenuta la conferenza stampa, che l’Europa non vuol dare lezioni a nessuno, ma desidera condividere i suoi standard sui diritti umani, individuali, economici e sociali». Questo tema sarà al centro del dialogo con il ministro Rodriguez che proseguirà il 22 aprile a Bruxelles.

L’Europa torna dunque a guardare, con nuova attenzione politica, all’area latinoamericana e tenta di recuperare le posizioni perse negli ultimi anni. Alla vigilia della prossima Cumbre de las Americas di aprile, l’Unione europea lancia un segnale politico di grande interesse, non solo per il processo di trasformazione dell’isola e per il mercato cubano (la recente approvazione della nuova legge sugli investimenti, il lancio della Zona di sviluppo del Mariel rappresentano snodi chiave in questo senso), ma anche per le conseguenze che l’apertura di Cuba avrà sull’intero emisfero occidentale oltre che nello scenario globale (alla luce della forte penetrazione già in atto da parte di alcuni paesi della regione come il Brasile ed extraregionali come la Cina) soprattutto in termini economici e commerciali, viste le potenzialità del nuovo Terminal del Mariel, unico porto dell’area atto a consentire l’attracco delle navi Post-Panamax, quelle che potranno attraversare il nuovo Canale di Panama.

Va segnalata infine la novità che la visita dell’Alto rappresentante significa per l’Unione. Dopo un frastagliato elenco di accordi e incontri bilaterali con i vari paesi europei, l’UE per la prima volta con una sola voce tenta di esercitare il proprio peso, esprimendo il suo rinnovato slancio verso Cuba, ma anche verso l’America Latina.

I dati parlano chiaro: l’Unione europea è i primo paese investitore sull’isola e il secondo socio commerciale, dopo il Venezuela, con il 22% dell’interscambio. Di tutti i turisti che vistano il paese caraibico, un terzo proviene dall’Europa. Così, dopo la lentezza dei negoziati affidati ai funzionari europei e cubani, vedremo se la nuova intesa politica fra Raúl Castro e Federica Mogherini sarà in grado di velocizzare la chiusura dell’accordo di associazione e cooperazione, aprendo una nuova era nei rapporti tra Bruxelles e L’Avana.

 


Foto: European Commission