Silvia Paparo

Silvia Paparo

è coordinatore dell’Ufficio per la semplificazione e la sburocratizzazione del Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri.

Semplificazione: l'urgenza di un cambio di paradigma

La crisi vissuta con l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha reso ancora più evidente l’urgenza di rimuovere i vincoli burocratici, che ostacolano la ripresa e lo sviluppo del paese. Senza una drastica semplificazione delle procedure, la realizzazione degli obiettivi del PNRR rischia di “impantanarsi” nella palude della burocrazia. La ripartenza dell’Italia richiede, quindi, scelte coraggiose e una capacità di innovazione senza precedenti, in grado di superare le resistenze alla semplificazione e introdurre quei rimedi strutturali di cui il paese ha urgente necessità.
Un esempio per tutti: la durata delle procedure di valutazione ambientale (oltre due anni con punte che arrivano ai sei anni) e di autorizzazione per gli impianti di produzione di energie rinnovabili è incompatibile con la transizione energetica (59 miliardi di euro di investimento nel PNRR).

La semplificazione necessaria allo sviluppo e alla crescita

L’Italia si trova in una condizione di svantaggio competitivo rispetto all’Europa anche a causa degli oneri burocratici, che gravano sulle imprese. La semplificazione è una riforma “a costo zero”, che permettano di liberare risorse per la crescita. È illusoria la ricerca di “norme annuncio” che permettano di azzerare d’incanto i costi della burocrazia. Non ci sono alternative a un duro e tenace lavoro per semplificare in modo sistematico le procedure e ridurne i tempi. I fattori chiave per il successo di una strategia di semplificazione sono la mobilitazione di tutti gli attori istituzionali, il coinvolgimento degli stakeholders e l’attenzione al risultato.

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