Italianieuropei 2/2012
Italianieuropei 2/2012

Agenda

L’Europa in discussione

Focus

Corpo e immagine

In questo numero

La crisi globale sta ponendo in serio pericolo il progetto europeo, rimettendone in discussione i successi conseguiti, primo fra tutti la moneta unica, e compromettendo il raggiungimento degli altri ambiziosi traguardi che ci si era prefissati: l’Europa sociale, quella della conoscenza, dello sviluppo sostenibile, del lavoro. Del progetto europeo, soprattutto e purtroppo, si stanno disamorando i cittadini europei che, in un rigurgito di prospettive localistiche a scapito della comune visione europea, si rivolgono sempre più ai propri governi nazionali non per invocare più Europa, ma per esserne difesi.

il Sommario

l' Editoriale

Con Monti, oltre Monti - di Massimo D'Alema

Pubblichiamo l'editoriale di Massimo D'Alema del numero 2/2012 di Italianieuropei, in edicola e in libreria dal 14 febbraio.

gli Articoli

Prima Pagina

Un nuovo piano del lavoro per la crescita

di Susanna Camusso

Se si vuole invertire la tendenza all’autoimpoverimento del sistema Italia, rafforzando la competitività del paese all’interno del nuovo modello sociale europeo, bisogna ripartire dal lavoro. Investire in istruzione e formazione, soprattutto in campo tecnico-scientifico, e ridare stabilità ai rapporti di lavoro: questi i pilastri di un nuovo Piano del lavoro, di cui non si può più fare a meno.

L’Europa in discussione

Essere “Italianieuropei”: il senso della partecipazione al progetto europeo

di Giuliano Amato

Per garantire una rinnovata stabilità alla moneta unica, l’Europa deve perseguire l’integrazione non solo fiscale ma anche e prima di tutto politica; il vuoto di democrazia proprio dell’assetto istituzionale comunitario è il primo e più grande ostacolo da rimuovere se si vuole salvare il progetto europeo.

Agenda. L’Europa in discussione

Divenire una grande potenza “leggera”

di Emma Bonino e Marco De Andreis

Sicurezza, difesa, diplomazia, Ricerca e sviluppo sono solo alcune delle funzioni di governo che gli Stati membri dell’Unione europea farebbero bene a trasferire a livello federale. Beneficiare di un bilancio comunitario, più solido e consistente rispetto a quelli nazionali, significa favorire la stabilizzazione macroeconomica e i meccanismi di redistribuzione.

Agenda. L’Europa in discussione

La lunga storia costituzionale europea

di Pier Virgilio Dastoli

La storia costituzionale europea inizia con l’Assemblea costituente francese del 1789, per poi acquistare nuovo vigore nel secondo dopoguerra sino ad arrivare alla ratifica del Trattato di Lisbona: un risultato importante, tuttavia non adeguato ad affrontare le sfide di questo nuovo secolo. Per unire un’Europa politicamente sempre più divisa può essere utile recuperare l’idea del “federalismo costituzionale” teorizzato da Altiero Spinelli.

Agenda. L’Europa in discussione

L’Europa nella post-globalità: dal multipolarismo al multilateralismo 2.0

di Pasquale Ferrara

Proprio nel momento in cui gli assetti internazionali stanno cambiando e l’Europa avrebbe bisogno di unità per imporsi nel panorama internazionale, si assiste a una nuova ondata neosovranista. Se l’Unione vuole riabilitare il proprio ruolo nell’arena globale deve farsi portatrice di una strategia politica consapevolmente tesa a trasformare il crescente multipolarismo in autentico multilateralismo.

Agenda. L’Europa in discussione

La cooperazione europea a una svolta: serve un nuovo concept

di Claudio Martini

In uno scenario mondiale in rapido cambiamento, in cui sono i paesi emergenti a offrire le occasioni più concrete per uno sviluppo comune, l’Unione ha bisogno di una nuova cultura politica che veda l’interesse cruciale dell’Europa nello stare pienamente in campo, sul terreno della pace, della sicurezza, della giustizia sociale. E quindi sul terreno della cooperazione.

Agenda. L’Europa in discussione

L’Europa dopo il rigore

di Germanicus

La crisi rappresenta una minaccia esistenziale per il progetto europeo, perché ne intacca uno degli elementi portanti, la moneta unica, e perché sta erodendo il patrimonio di fiducia reciproca che gli Stati membri hanno faticosamente accumulato in sessant’anni di integrazione. È in corso uno scontro fra diverse visioni politiche, amplificato e reso particolarmente complesso dalle carenze di natura istituzionale che affliggono l’Unione. Un diverso approccio di politica economica e un quadro istituzionale meno lacunoso renderebbero infinitamente più semplice la loro ricomposizione.

Agenda. L’Europa in discussione

Un’Europa sociale dal basso

di Philippe Van Parijs

Per scongiurare una drammatica recessione e ritrovare stabilità, l’eurozona deve dotarsi di meccanismi redistributivi tali da consentire un equo perseguimento della giustizia sociale a livello comunitario. Ecco perché legami più stretti tra i cittadini europei, diversi meccanismi elettorali per l’Unione e l’uso dell’inglese come lingua franca diventano misure indispensabili per un’Europa sociale più partecipata.

Agenda. L’Europa in discussione

Politiche per l’innovazione: le Regioni meridionali nel contesto europeo

di Andrea Conte

Per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020, l’Italia deve mettere in atto politiche di sostegno all’innovazione regionale, soprattutto nel Meridione. La performance innovativa del Sud italiano, infatti, negli ultimi anni è stata modesta, penalizzando così lo sviluppo del territorio. Un maggiore investimento in Ricerca e sviluppo è precondizione essenziale per generare una crescita economica durevole.

Agenda. L’Europa in discussione

I rapporti italo-tedeschi

di Giovanni Boggero

Da tempo i rapporti diplomatici italo-tedeschi attraversano una delicata fase di raffreddamento. Qualche anno fa il politologo Gian Enrico Rusconi coniò il termine “estraniazione strisciante” (Schleichende Entfremdung) per fotografare lo stato della cooperazione politica comune, la cui spinta propulsiva all’interno dell’Unione europea, almeno sin dalla fine della cosiddetta Prima Repubblica, pare essersi del tutto esaurita.

Focus. Corpo e immagine

Corpo “divino”, fotografie, media

di Arturo Carlo Quintavalle

Il peso e l’immagine del corpo nella cultura degli ultimi decenni sono la grande rivoluzione narrativa dei nostri tempi. Quando e perché il “grasso è bello” delle donne di Tiziano e Rubens ha ceduto il passo al mito della magrezza? Quando è iniziato il mito del corpo? Quando l’immagine è diventata dominante?

Focus. Corpo e immagine

Corpo e genere dell’immagine nella letteratura contemporanea

di Emma Giammattei

Nella pervasività incontrastata dell’immagine che domina la nostra società almeno da cinquant’anni, si consuma costantemente una duplice aggressione: al corpo e alla parola. Attraverso alcuni snodi della narrativa del secondo Novecento, si verifica in che modo la letteratura attesti la dissoluzione della forma simbolica del corpo femminile, a favore della discontinuità e del frammento: contro l’immagine reificata, si afferma un problematico discorso del corpo, ormai oltre il genere.

Focus. Corpo e immagine

Corpi, immagini, mode

di Paola Colaiacomo

Nata tra il primo e il secondo Romanticismo come medium espressivo della personalità e dell’appartenenza di classe, la “moda” ha attraversato il Novecento e, dopo l’utopica “liberazione” stile anni Sessanta, in un mondo mediato dalle immagini il suo dettato è diventato uniforme. Ma, che cos’è oggi la moda e come si relaziona con il corpo e con l’immagine?

Focus. Corpo e immagine

Il corpo performativo

di Chiara Cappelletto

Da Platone in poi, l’Occidente ha inteso il corpo come altro rispetto all’anima, una sorta di simbolo della finitudine umana. Tuttavia esso è molto di più: oggetto e soggetto di rappresentazione, nonché luogo di mediazione e conflitto, il corpo «è il primo e il più naturale strumento dell’uomo»; è attore e spettatore di se stesso.

Focus. Corpo e immagine

La rappresentazione del corpo e della femminilità nella cultura araba

di Isabella Camera d’Afflitto e Isadora D’Aimmo

Lo sguardo occidentale sulla figura della donna nei paesi arabi ruota attorno allo stereotipo del sesso debole, vittima silenziosa e sottomessa. Dalla letteratura femminile araba emerge invece che il corpo da simbolo dell’oppressione si è trasformato in punto di partenza di una nuova consapevolezza delle donne.

Focus. Corpo e immagine

Centopelli: Il tatuaggio fra antropologia e democrazia

di Giovanni Pizza

Il tatuaggio ha costituito fin dalle origini dell’antropologia culturale un elemento cardine per cristallizzare la distinzione fra popolazioni esotiche che consideravano ovvio e doveroso fare della propria pelle una tavola per iscrizioni e le popolazioni euro-occidentali che rispettavano l’ingiunzione del Levitico «Non farete incisioni nella vostra carne», relegando fra le pratiche devianti qualsiasi forma di dermografia che non fosse contemplata nei rituali di iniziazione riconosciuti. Tatuaggio, piercing, pitture e incisioni corporee segnano questa difficoltà di dialogo fra modi diversi di concepire e vivere il proprio corpo e di fabbricare i rapporti fra sé e gli altri.

Focus. Corpo e immagine

Corpulenza e opulenza: la stigmatizzazione del corpo grasso

di Andrea Carlino

La connotazione negativa del corpo grasso ha radici profonde; da Ippocrate e Galeno sino ai testi letterari e scientifici dell’Ottocento, la corpulenza è stata sempre associata a vizi quali l’ingordigia e la pigrizia, appannaggio delle classi abbienti. Nel moderno Occidente, invece, l’obesità è condizione propria dei segmenti più svantaggiati della società. Ma, davvero corpulenza non fa più rima con opulenza?

Focus. Corpo e immagine

Body art: la messinscena del tiranno

di Gennaro Carillo

Da Erodoto a Plutarco, il pensiero politico antico ha saputo teorizzare il concetto di tirannide, pur subendone spesso il fascino. Senza voler trarre lezione alcuna da un passato tanto remoto, si può constatare che il tiranno può assumere almeno due forme, fra loro opposte: l’homo oeconomicus e l’homo ludens.

Focus. Corpo e immagine

Questione di stile, a destra e a sinistra

di William Ward

Da Churchill a Cameron, da Clinton a Bush e Obama, dalla sinistra ex comunista italiana a quella dei paesi dell’Est europeo, senza tralasciare i casi emblematici di Margaret Thatcher e Silvio Berlusconi, innumerevoli sono gli esempi di esponenti politici alle prese con il tentativo di individuare un look coerente con il loro messaggio politico. Esiste ancora uno stile distinto fra destra e sinistra? Esistono codici leggibili da seguire?

Focus. Corpo e immagine

Mitologie del corpo anatomico: note a margine di un video di Robbie Williams

di Anna Luppi

Rilevare, mettere in luce alcuni affioramenti vistosi, non tralasciare di cogliere le apparizioni brillanti ma fugaci delle rappresentazioni antiche così profondamente appartenenti al corpo, provare a decostruire i codici su di esso e in esso inscritti e soffermarsi su alcuni momenti precisi della loro migrazione, proprio là dove sembrerebbero linguaggi abbandonati e consegnati all’oblio. Riflettere sui moderni miti che riguardano la corporeità vuol dire interrogarsi su come talune immagini siano migrate attraverso il tempo, attraverso differenti media esteticoculturali e discipline diverse, costruendo una parte del racconto in cui siamo immersi.

Focus. Corpo e immagine

Così lontani, così vicini: su “Pina” di Wim Wenders

di Michele Capasso

Partendo dal pensiero di Artaud, una riflessione critica sulla parabola descritta dall’estetica di Wenders: dall’immagine del corpo al corpo dell’immagine. In “Pina”, omaggio alla coreografa tedesca Pina Bausch, Wenders ha ripreso i gesti del teatro-danza, e ora questi possono essere guardati come un nuovo alfabeto per decifrare quello che siamo.

Il caso italiano. Corruzione: un problema culturale?

Dimensioni e costi della corruzione in Italia: riflessioni per una politica di prevenzione

di Roberto Garofoli

A dispetto delle statistiche giudiziarie piuttosto favorevoli, la corruzione è avvertita dai cittadini come fenomeno non solo presente, ma in continua crescita. Sino ad oggi le politiche di contrasto messe in atto dal legislatore italiano si sono centrate sulla repressione. È tempo però di pensare alla prevenzione: efficaci modelli di risk management, integrità, trasparenza, cultura della legalità e sistemi di tutela per chi denuncia sono solo alcuni degli interventi possibili.

Il caso italiano. Corruzione: un problema culturale?

L’Italia nella quinta bolgia dell’Inferno

di Carlo Alberto Brioschi

Uno sguardo alla storia della corruzione, da Sallustio ai giorni nostri, può aiutare a comprendere alcune ragioni della diffusione del malaffare politico nel nostro paese e indicare le vie di una lotta contro la “banalità della corruzione”.

Il caso italiano. Corruzione: un problema culturale?

La corruzione: effetti socioeconomici, percezione sociale e risposte normative

di Grazia Mannozzi

Per quanto antico e universale, il fenomeno corruttivo ha assunto tratti particolarmente preoccupanti nell’Italia contemporanea; qui la corruzione si salda alla criminalità organizzata e diventa “sistema”. Per questo, controlli approssimativi e sanzioni poco dissuasive devono cedere il passo a un monitoraggio attento, a una strategia di prevenzione efficace e a un’attività di repressione credibile.

Il caso italiano. Corruzione: un problema culturale?

L’Italia della corruzione

di Maria Teresa Brassiolo

La corruzione in Italia ha raggiunto livelli allarmanti anche in virtù dell’elevata tolleranza verso l’illegalità che caratterizza il paese. Con l’approvazione del disegno di legge anticorruzione si potrebbe recuperare almeno parte della credibilità internazionale persa negli anni e fornire un contributo essenziale alla riduzione del debito, a costo zero.

Dizionario civile

Tecnico

di Geminello Preterossi

Qualsiasi decisione per la tecnica è una decisione politica. Cioè non è neutra. Le competenze – importanti, ma che in qualche modo dovrebbero essere un presupposto minimo ovvio dell’attività di governo – non sono sufficienti a determinare un’intrinseca e sostanziale legittimazione politica, tantomeno in una democrazia.

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