Libero, liberato, liberatorio. I mutamenti del leisure time tra modernità e postmodernità

Di Fabio Massimo Lo Verde Lunedì 12 Marzo 2012 16:58 Stampa

Per quanto si tratti di una dimensione della vita quotidiana sempre meno nettamente distinguibile da quella dell’impegno lavorativo, è evidente come anche il “tempo libero” costituisca una “risorsa”. Risorsa che, come tutte le altre, continua a essere non equamente distribuita. Proprio a causa della contrazione dei tempi e di una organizzazione quotidiana spesso vincolata a una cronemica stringente, sono sempre di più le persone che preferiscono “consumare” il tempo libero a disposizione – in attività, ad esempio, poco impegnative – piuttosto che “investirlo” in attività anche più gratificanti a medio-lungo termine, ma certamente più impegnative.

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