Sulle funzioni e sul valore del lavoro si sono espresse, fin dagli esordi del pensiero moderno, visioni contrastanti e fondative di modelli di società profondamente differenti. Una stagione dominata dalla dottrina keynesiana ha garantito, nel trentennio che ha seguito la seconda guerra mondiale, piena occupazione, alti salari e diritti sociali. La successiva affermazione del paradigma neoliberista, però, ha sancito l’inizio di una “guerra al lavoro” i cui frutti, oggi ampiamente visibili, sono precarietà e insicurezza sociale.