Per un nuovo soggetto politico, riformista ed europeo

Di Redazione Lunedì 01 Settembre 2003 02:00 Stampa

Questa rivista è nata, ormai due anni fa, guardando alla necessità che il centrosinistra reagisse alla sconfitta attraverso un rinnovato impegno progettuale e politico. Abbiamo voluto essere un “bimestrale del riformismo italiano” non tanto per coltivare la purezza di un pensiero compiaciuto di sé, ma per offrire uno spazio e uno stimolo a tutte quelle culture politiche di cui si sarebbe dovuta alimentare una nuova stagione di governo progressista.

 

Questa rivista è nata, ormai due anni fa, guardando alla necessità che il centrosinistra reagisse alla sconfitta attraverso un rinnovato impegno progettuale e politico. Abbiamo voluto essere un “bimestrale del riformismo italiano” non tanto per coltivare la purezza di un pensiero compiaciuto di sé, ma per offrire uno spazio e uno stimolo a tutte quelle culture politiche di cui si sarebbe dovuta alimentare una nuova stagione di governo progressista.

In questo senso un capitolo importante del nostro lavoro è stato dedicato al rinnovamento dei soggetti politici del centrosinistra, in Italia e in Europa, nella convinzione che i confini identitari dei partiti nazionali e sovranazionali corrispondessero ormai solo in parte ai confini politici definiti da un decennio di governi riformisti.

È per questo che non possiamo che salutare con grande soddisfazione, e persino con una punta di orgoglio, l’avviarsi di un processo politico destinato a mutare la geografia del centrosinistra italiano. Siamo convinti che la presentazione alle prossime elezioni europee di una lista promossa unitariamente da un ampio insieme di forze dell’Ulivo sarebbe una scelta utile e lungimirante. Utile all’accelerazione della crisi politica del centrodestra, innanzitutto, qualora alla prova del voto venisse premiata una proposta ispirata a quella visione forte dell’Europa (e dell’Italia in Europa) che già unisce tutte le forze dell’Ulivo. Ma soprattutto lungimirante, se attraverso quel passaggio si consolidasse un percorso destinato a sfociare in una nuova formazione politica attraverso un processo di tipo federativo.

Quel nuovo soggetto non dovrebbe inventarsi dal nulla una nuova cultura politica, come talvolta si è creduto di poter fare nelle fasi più involute della transizione italiana. Perché esso ha radici che affondano nella storia, ha esperienze di governo che lo hanno temprato, ha idee e visioni che entrano nel futuro. E perché già oggi – ci dicono gli osservatori più affidabili – quel soggetto esiste nella percezione prevalente del nostro elettorato. Tra l’altro, aiutando se stesso il centrosinistra aiuterebbe il paese: contribuendo a salvare il bipolarismo, ormai apertamente minacciato da confuse tentazioni proporzionalistiche, e spingendo il centrodestra ad un ulteriore sforzo di normalizzazione.

Nessuno si nasconde gli ostacoli che possono rallentare o bloccare questo percorso. E tra questi, il problematico nodo della collocazione europea del nuovo soggetto. Ma allo stesso tempo a nessuno sfugge il profondo sommovimento che da alcuni anni attraversa le due principali famiglie politiche europee, nessuna delle quali può ormai essere considerata un fortino dell’ortodossia socialdemocratica o democratico-cristiana. Già un anno fa questa rivista si impegnò in questa direzione, promuovendo in Italia e all’estero una discussione sull’allargamento dei tradizionali confini politici e culturali del Partito del socialismo europeo. Anche per questo siamo convinti che una nuova forza della sinistra italiana possa concorrere alla creazione di un nuovo polo riformista e non solo socialista in Europa.

L’auspicio di Italianieuropei è dunque che questo processo politico si consolidi. Per quanto ci riguarda – e per la funzione che una rivista può svolgere – si tratta di passare dal “se” al “come”: lavorando sulle idee, sui contenuti e sui programmi che rendano più vicina una nuova stagione di governo riformista. È finito il tempo della resistenza, si apre quello della costruzione del nuovo soggetto politico.

Italianieuropei