Stefano Ceccanti

Stefano Ceccanti

insegna Diritto costituzionale italiano e comparato all'Università di Roma "La Sapienza" ed è capo dell'ufficio legislativo del ministero per i diritti e le pari opportunità

La controriforma elettorale: logiche partigiane, disastri sistemici, riduzione del danno

Per spiegare in modo non depressivo (per chi legge) i termini aridi, anche se tutt’altro che irrilevanti, della controriforma elettorale all’esame del Senato, possiamo utilizzare tre passaggi concettuali che ne illustrano i fondamenti, denominandoli rispettivamente (e per il momento enigmaticamente): l’incubo dell’aprile 1996, l’effetto Lazzaro, la riduzione del Purgatorio.

Costruire ponti tra la Chiesa e il centrosinistra: eliminare i pregiudizi, affrontare i problemi

In vari paesi dell’Europa, soprattutto del Sud Europa, c’è chi ha interesse a creare un fossato tra la Chiesa cattolica e le posizioni politiche di centrosinistra, quasi che ci debba essere uno «scontro di civiltà» tra un socialismo laicista (che sarebbe il nuovo nemico storico della Chiesa dopo la fine del comunismo) e una Chiesa paurosa della democrazia politica, sostanzialmente regredita a posizioni pre-conciliari. Sono entrambe immagini caricaturali, ma se non si affrontano direttamente, anche e soprattutto nella loro limitata parte di verità, rischiano di diventare vere nella coscienza di molte persone, soprattutto perché quelle due immagini deformate si rafforzano a vicenda: se il centrosinistra europeo fosse davvero laicista nei termini in cui è descritto dai settori della destra politico-ecclesiastica, la Chiesa dovrebbe davvero compattarsi contro di esso in modo analogo a quanto fece col comunismo, forse anche con sanzioni canoniche.

In memoria di Maria de Lourdes Pintasilgo. Donna, ingegnere, primo ministro, cattolica e socialista

Se ne è andata improvvisamente il 10 luglio, Maria de Lourdes Pintasilgo, «Signora delle città future», come si intitolava il libro uscito quattro anni fa per i suoi settanta anni. Il libro che Maria Pintasilgo mi inviò mi stupì per la sua poliedricità (canzoni, foto, testi più o meno ampi e più o meno seri/seriosi). Effettivamente esso rifletteva la sua personalità polimorfa, come rivela la lista degli autori, che illuminano spezzoni molto diversi della sua vita: si susseguono musicisti, poeti e poetesse, una scultrice e un architetto, pittori, compositori musicali, un fotografo, operai, giornalisti, giuristi e politici, medici, vescovi (tra cui il patriarca di Lisbona Policarpo) e religiosi, teologi cattolici e protestanti, sindacalisti, ministri, ambasciatori, militari protagonisti della Rivoluzione, un ex-primo ministro (Gonçalves), il capo dello Stato in carica (Sampaio), un ex-presidente della Repubblica (Eanes), una cineasta e l’attrice Maria de Medeiros, quella che ha immortalato i «Capitani d’aprile» della Rivoluzione dei garofani sul grande schermo.

 

Un bipolarismo con standard europei

La transizione istituzionale ha accompagnato una più vasta evoluzione sociale e politica rimuovendo vecchie anomalie: l’unità ideologica della sinistra intorno a un’egemonia comunista e il suo riflesso speculare dell’unità elettorale dei cattolici nella DC, sistemi elettorali destinati esclusivamente a fotografare e non a trasformare le opinioni in decisioni, un livello troppo elevato di centralismo nel rapporto centro-periferia. Ne sono però sopravvissute altre e se ne sono formate di nuove, poco sostenibili in un quadro europeo. Sul piano più elevato, quello costituzionale, l’anomalia più evidente è la persistenza di due camere entrambe titolari di un rapporto fiduciario.