è dirigente presso una primaria società di consulenza, dove si occupa di finanza straordinaria
Chi abbia nell’ultima stagione cinematografica avuto la ventura di vedere al cinema «L’ultimo Samurai» ha compreso sin dalle prime battute chi erano il personaggio buono e quello cattivo (oltre Tom Cruise che, naturalmente, era bello e buono). Il cattivo era il perfido finanziere, che per sete di guadagno introduceva il Giappone alla meccanica moderna e all’accumulazione capitalistica (l’imperatore alla fine gli confischerà tutti i beni). Il buono era il Samurai, che ispirato da una visione etica del mondo combatteva con le armi della propria tradizione per preservare la purezza del Giappone.