Nelle diverse stagioni della storia dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia, oltre alle relazioni di vertice tra le due istituzioni è stato rilevante il maggiore o minore coinvolgimento dei cattolici nella costruzione della convivenza civile. E la “pace religiosa”, cioè lo sviluppo di rapporti positivi tra Stato e Chiesa, si è affermata in stretto rapporto ad una “laicità condivisa”, e cioè non all’intensificazione del conflitto tra clericali e anticlericali ma piuttosto al superamento degli “storici steccati tra guelfi e ghibellini”, secondo la nota espressione degasperiana. Nella Prima Repubblica, caratterizzata da un forte coinvolgimento dei cattolici nella vita politica, c’è stata sia pace religiosa sia laicità condivisa, mentre nella Seconda Repubblica, contraddistinta da una loro sostanziale marginalità, sono tornate ad emergere tensioni tra Stato e Chiesa e si registra una crisi della laicità.