Benedictus quondam papa XVI

Di Alberto Melloni Giovedì 23 Febbraio 2023 19:07 Stampa
Benedictus quondam papa XVI ©iStockphoto/Ponomariova Maria

La morte di Joseph Ratzinger il 31 dicembre 2022 ha avviato una nuova fase del modo in cui è egli stato usato e s’è lasciato usare nel cattolicesimo post conciliare.
Intellettuale traumatizzato dal Sessantotto, incline ad autocommiserarsi in ogni scritto autobiografico come vittima di una feroce ostilità teologica (sentimento quanto meno paradossale in un prefetto dell’ex sant’Uffizio e in un papa), mordace nell’aggredire le posizioni di chi aveva semplicemente visioni teologiche differenti dalle sue, d’un candore personale tale da fargli ritenere che nel disastro morale del clero novecentesco potesse aver avuto un peso la presenza delle mogli dei catechisti e dei diaconi nelle mense dei seminari dopo il Vaticano II, Joseph Ratzinger era diventato l’alfiere di una cultura conservatrice più grossolana della sua, ma che lo venerava perché certa del fatto che non avrebbe mai saputo affilare teologicamente lo stylum Romanæ Curiæ come lui e affondarlo con la sua stessa eleganza.

 

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