Roberto Speranza

Roberto Speranza

già ministro della Salute, è segretario nazionale di Articolo 1-Movimento democratico e progressista.

Rigenerare la sinistra

Dopo undici anni, con poco più di 12 milioni di voti, la destra ritorna al governo del paese con una sua maggioranza autosufficiente. Il lavoro di opposizione che ci attende si annuncia, fin dalle battute d’inizio di questo governo, più che mai necessario e impegnativo. Se
in passato ha prevalso la tentazione di affrontare la sfida alle destre in ordine sparso, oggi è indispensabile ricostruire una grande forza
della sinistra italiana e riaprire una prospettiva unitaria del campo progressista. Dobbiamo da subito dare un’anima e un’identità chiara
alla nostra opposizione.

L’eredità di un tempo senza precedenti

Stiamo vivendo un tempo senza precedenti. La più grave emergenza sanitaria della nostra storia, con il suo carico di sofferenze e lutti, ha sconvolto le nostre esistenze e aperto le porte a una stagione di profondi cambiamenti non solo nell’ambito sanitario.
Tutto è in movimento. Sembravano “intoccabili” e invece sono rimessi in discussione: le regole comunitarie di gestione del debito pubblico, i tetti di spesa italiani, la quantità di risorse da destinare agli investimenti. Barcollano vecchie “certezze” nazionaliste e parole come solidarietà e cooperazione internazionale tornano di stringente attualità. Si è infine riaperta una concreta opportunità di rendere più forte l’Unione europea.

Editoriale 3/2018

Il voto del 4 marzo ha prodotto un vero e proprio sconvolgimento dello status quo, chiudendo il ciclo politico che si è aperto all’inizio degli anni Novanta e che si è declinato attorno al bipolarismo centrosinistra- centrodestra, e dando l’avvio a una crisi istituzionale senza precedenti. La potenziale maggioranza parlamentare giallo-verde è apparsa da subito come qualcosa di nuovo e inedito nella storia d’Italia. È prematuro parlare di terza Repubblica o immaginare già nuovi cicli lunghi. 

Una prospettiva di futuro alla parola “sinistra”

È ora di costruire un tempo nuovo per la sinistra. I valori per cui siamo nati, oggi più che mai, chiedono rappresentanza. Cresce ovunque la domanda di eguaglianza, libertà, democrazia, allargamento dei diritti, pace, legalità, tutela dell’ambiente. Eppure, per paradosso, proprio chi dovrebbe essere ispirato da questi principi, oggi appare debole, frammentato e, troppo spesso, senza parole.