Le società di outplacement svolgono una parte importante in un moderno sistema di protezioni sociali “attive”, ossia quelle che non si limitano a indennizzare il lavoratore per la perdita del proprio impiego. I dati dimostrano che, soprattutto per alcune professionalità, in quattro/cinque mesi è possibile ricollocare il lavoratore, a tutto vantaggio della produttività del sistema paese, delle risorse dedicate al welfare e, ovviamente, del lavoratore stesso cui si offre la possibilità di non sentirsi “tagliato fuori” dal sistema produttivo.