Filippo Focardi

Filippo Focardi

insegna Culture e politiche della memoria e Storia dei movimenti e dei partiti politici all’Università di Padova.

Il lascito del revisionismo

Alla fine del 2006, dopo un quindicennio di tambureggiante revisionismo culturale galvanizzato dalla stagione politica berlusconiana, uno dei più acuti studiosi delle vicende dell’Italia repubblicana – lo storico Giovanni De Luna – affidava a un articolo pubblicato su “La Stampa” l’ammissione di una sconfitta: “Resistenza: hanno vinto i revisionisti”. De Luna riscontrava come ormai su giornali e televisioni imperversassero le “tesi di De Felice”, mentre il mercato editoriale era dominato “dall’infittirsi dei libri di Giampaolo Pansa e Bruno Vespa”.

In effetti, l’azione demolitiva contro l’antifascismo e la Resistenza era stata sistematica: accuse alla Resistenza come sanguinosa guerra civile voluta dai comunisti per attuare i propri progetti rivoluzionari; riduzione dell’8 settembre a “morte della patria” e a “giorno del disonore” anziché inizio del riscatto democratico del popolo italiano; richiesta di “parificazione” – anche legislativa – tra partigiani e “ragazzi di Salò”;