La doppia lettura del voto regionale 2020

Di Federico Fornaro Venerdì 27 Novembre 2020 12:43 Stampa

I risultati delle elezioni regionali che si sono svolte il 20 e 21 settembre 2020 si prestano a una doppia lettura. Ci sono stati, infatti, dei vincitori politici (il PD, con il suo segretario Nicola Zingaretti e i presidenti uscenti delle Regioni) e dei partiti vittoriosi nei numeri usciti dalle urne (Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni). Tra gli sconfitti c’è indubbiamente Salvini che, come in altre occasioni, aveva alzato troppo l’asticella («vinceremo 7 a 0») finendo per far passare in secondo piano la conquista delle Marche da parte del centrodestra, Regione che in tutti gli atlanti della geografia politica dell’Italia repubblicana è stata sempre inserita nel “cuore rosso” insieme a Toscana, Emilia-Romagna e Umbria. Regioni rosse che si sono oramai melanconicamente ridotte a due, o più correttamente ai due capoluoghi (Bologna e Firenze) più un pugno di province toscane ed emiliane.

 

 

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