La riforma del bicameralismo, finora soltanto annunciata, rappresenta uno degli assi portanti del rinnovamento delle istituzioni. Essa deve tuttavia tener conto di una pluralità di fattori, come la forma di Stato, la forma di governo, il sistema politico e il processo di integrazione europea, che da un lato la condizionano e dall’altro ne sono condizionati. Di tutti questi aspetti si è occupata la Commissione per le riforme costituzionali che si è pronunciata in favore del superamento dell’attuale bicameralismo paritario, suggerendo alcune modifiche relative a composizione e competenze delle due Camere. In attesa della riforma costituzionale, è possibile aggiornare il nostro bicameralismo adeguando prassi e regolamenti parlamentari?
La riforma del bicameralismo con la previsione di una Camera territoriale è ormai ineludibile. È però cruciale determinare ruolo e funzioni di questa Camera, muovendo da un coerente e fattibile modello di partenza e considerando la capacità di adeguamento da parte del sistema politico. A tal fine occorrerà fare tesoro delle principali esperienze straniere e delle più recenti elaborazioni in ambito parlamentare.